Eco di Sirene ha permesso a Carmen Consoli di viaggiare lungo l’Italia grazie ai brani più classici del suo repertorio. La cantautrice ha rivisitato tutto in chiave acustica ed ha proposto questo nuovo lavoro grazie al doppio album live che ha distribuito ad aprile, con i due inediti Tano e Uomo Topo ed altri venti brani più conosciuti come Amore di Plastica, Parole di Burro e Fiori d’arancio. La scelta della Consoli è stata di affiancarsi inoltre a Claudia Della Gatta e Emilia Belfiore, rispettivamente al violoncello ed al violino. Un progetto tutto rosa che promuoverà anche questa sera grazie al Concerto del Primo Maggio 2018, quando salirà sul palco romano per condividere con altri artisti e appassionati il suo personale amore per la musica. A Io Donna, Carmen Consoli ha inoltre rivelato di aver scelto il topo per raccontare la metafora che ha impegnato il testo di uno dei suoi ultimi inediti, per via di quel paradosso che vede l’animale in grado di adattarsi ad ogni tipo di ambiente e riscuotere l’odio della popolazione. Il topo è in effetti uno degli animali meno amati a livello globale e per l’artista era divertente immaginarlo vittima di esperimenti genetici, in previsione di una rinascita come umanoide.
LA PASSIONE PER L’ATTIVITA’ PATERNA
Non c’è solo musica nella vita di Carmen Consoli, che negli ultimi anni ha deciso di rendere omaggio alle attività del padre agronomo. Un modo per portare avanti un’eredità paterna, che l’ha vista produrre olio e gestire al tempo stesso una casa vacanze nella sua madre patria, Catania. Anche in questo caso si tratta di una delle attività del padre, dato che la location è una casa di famiglia che ha fatto ristrutturare per permettere al suo passato affettivo di avere una sorta di continuità con il presente. Con la sua storia personale e familiare, come ha precisato al settimanale Io Donna. Nulla è cambiato invece nella sua visione della musica, che continua a regalarle le stesse emozioni di un tempo. Ha iniziato a concentrarsi su questo campo per via del divertimento e della passione che era in grado di regalarle ed è così anche oggi. Così come la libertà d’espressione. Anche per questo e per le emozioni vissute nel realizzare il suo ultimo album ha scelto come location il Forum Village di Roma, lo studio aperto che Ennio Morricone ha aperto a fine anni Sessanta con Piero Piccioni, Luis Bavalov, Armando Trovajoli e Enrico De Meli. Grazie a quel particolare sito, Carmen Consoli ha potuto allontanarsi dalla tecnologia e rispolverare l’analogico, registrare come si faceva un tempo, respirare il legno dei macchinari ed anche un po’ di magia.