Ai microfoni del settimanale Grazia, Isabella Ferrari, una delle attrici più amate dal pubblico e apprezzate dagli addetti ai lavori, ha raccontato i dettagli della sua ventennale amicizia con Valeria Golino. Spesso si parla di rivalità femminile nel mondo del lavoro, ma Isabella Ferrari e Valeria Golino dimostrano che anche due donne con una grande carriera, possono essere sinceramente amiche e lavorare insieme. Isabella Ferrari, infatti, è una delle protagoniste del Festival di Cannes del film diretta da Valeria Golino. Ritrovarsi sul set con un’amica non è stato facile: “Avevamo 20 anni, eravamo due pischelle. Mi ha contagiato l’intelligenza di Valeria, la sua euforia. E nonostante tutte le turbolenze di una vita, amori, figli, malattie, successi, fallimenti, siamo ancora qui, unite. Mi è successo solo con lei. Forse il collante è stata la mia tavola: ho sempre amato riunire gli amici intorno al cibo, al rito di mangiare insieme” – spiega Isabella Ferrari che spiega il motivo della sua preoccupazione – “Ero preoccupata di non essere all’altezza del ruolo. Volevo fare esattamente quello che mi chiedeva: è stato un momento delicato per me. Essere sul suo set mi ha messo tensione, perché nessuna di noi vuole deludere un’amica. Lei, però, che è anche un’attrice, ha dimostrato di avere una sensibilità particolare: mi ha indicato il cammino con chiarezza”.



ISABELLA FERRARI E IL MOVIMENTO #METOO

Isabella Ferrari, come tante altre attrici, ha aderito al movimento #MeToo, nato per reagire alle molestie nel mondo del cinema. Anche Isabella Ferrari rivela di aver subito “l’abuso di potere” quando ha iniziato a lavorare. “L’abuso di potere io l’ho vissuto. Anzi, quando ho iniziato io a fare cinema era ancora peggio, ho avuto difficoltà a rapportarmi con gli uomini. Se sei molto giovane, magari non hai la forza di capire, di dire la tua. Ho cercato di difendermi, eppure ho comunque subìto. E in Italia la legge dice che devi denunciare una violenza entro sei mesi, mentre le molestie richiedono più tempo per essere elaborate nel corpo e nella mente. Non è facile superare la vergogna, il pudore”, ha spiegato la Ferrari. Diversamente da Asia Argento, la Ferrari non fa nomi: “Forse non ho niente di eclatante da raccontare. È vero, non ho fatto nomi e probabilmente non li farò mai. Ma credo sia lecito non volersi aprire veramente. Una cosa è certa: non è vero che “se non vuoi, non succede”. Non funziona così. La molestia semplicemente non ci dev’essere: gli uomini vanno educati in modo diverso. E c’è una sostanziale differenza tra il gioco della seduzione, vitale, e la violenza”.

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