Tra i favoriti alla vittoria di Eurovision Song Contest 2018 c’è la cantante israeliana Netta Barzilai. Vestita con un colorato Kimono alla giapponese, la cantante ha conquistato il pubblico di Lisbona con la sua “Toy” (Giocattolo), un inno alla libertà delle donne. Oltre al boicottaggio da parte degli attivisti del movimento Bds (Boycott, Dinsinvestment and Sanctions), Netta è stata criticata anche da Salvador Sobral, il vincitore dell’edizione 2017 di Eurovision Song Contest di Kie. Intervistato dal giornale portoghese Publico, l’artista ha dichiarato: “Conosco la canzone di Israele perché YouTube mi ha obbligato a vederla. YouTube ha pensato che mi potesse piacere. Ho cliccato sul link e ho sentito una canzone orribile. Per fortuna quest’anno non mi tocca ascoltare nulla. Non è cambiato nulla”. Immediata la risposta di Jacques Houdeck, il rappresentante della Croazia che lo scorso anno partecipò a Eurovision con il brano “My friend”: “Sei un maleducato, scagliarti contro la rappresentante israeliana Netta Barzilai e la sua canzone è semplicemente oltraggioso!”, ha scritto su Facebook. Invece Netta ha risposto a Salvador Sobral in modo davvero diplomatico: “Mando solo amore a Salvador e a tutti gli artisti di ogni genere”, ha scritto su Twitter. (agg. Elisa Porcelluzzi)



Netta Barzilai tra i favoriti

Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno fatto finalmente capolino sul palcoscenico dell’Eurovision Song Contest. Una grandissima emozione per i due cantanti che, tuttavia, sembrano non essere i favoriti di questa edizione. La papabile vincitrice sembra invece essere Netta. Siamo parlando di un personaggio abbastanza eccentrico, dalle grande vocalità e che ha fatto della sua fisicità il suo punto di forza: la cantante israeliana Netta Barzilai. La ragazza 25enne sta portando avanti la sua battaglia per essere accettata superando gli stereotipi: quelli di bellezza e magrezza vanonici, soprattutto nel mondo dello spettacolo e della musica. Netta Barzilai, nei giorni scorsi è stata purtroppo vittima sul web di un violento boicottaggio da parte degli attivisti del movimento Bds. (Aggiornamento di Anna Montesano)



L’omaggio di Meta e Moro a Modugno

La seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2018, che si è tenuta ieri sera a Lisbona, ha sancito i nomi delle altre 10 nazioni che potranno esibirsi anche domani 12 maggio per aggiudicarsi l’ambito titolo della kermesse canora internazionale. In essa non sono mancate le sorprese, con l’uscita di due partecipanti che mai prima di ora sono state escluse dalla finalissima. Russia e Romina, forse a causa delle performance non buone dal punto di vista vocale dei loro rappresentanti, hanno terminato anzitempo il loro percorso, proprio come la Polonia, altro pezzo forte della competizione. Soltanto Ucraina e Australia, a questo punto, continuano l’ininterrotto percorso di qualificazioni in finale mentre la Slovenia torna in finale dopo due anni di assenza. Le 10 finaliste si aggiungono alle altre 10 già qualificate lo scorso martedì e ai sei paesi che accedono di diritto alla serata conclusiva ovvero il padrone di casa Portogallo insieme ad Italia, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania.



Eurovision Song Contest 2018: gli altri 10 finalisti

Ecco di seguito le Nazioni che hanno superato la semifinale dell’Eurovision Song Contest 2018, trasmessa ieri su Rai 4, accedendo direttamente alla finalissima di sabato 12 maggio: Serbia – Sanja Ilic & Balkanika – Nova Deca, Moldavia – DoReDos con Lucky Day, Ungheria – AWS con Vyszlàt nyar, Ucraina – Melovin con Under the ladder, Svezia – Benjamin Ingrosso con Dance you off, Australia – Jessica Mauboy con We got love, Norvegia- Alexander Rybak con That’s how you write a song, Danimarca – Rasmussen con Higher ground, Slovenia – Lea Sirk con Hvala, ne! e Paesi Bassi – Waylon con Outlaw in ‘em. Gli altri Stati già qualificati martedì sono Austria – Cesar Sampson con Nobody but you, Estonia – Elina Nechayeva con La forza, Cipro – Eleni Foureira con Fuego, Lituania – Ieva Zasimauskaite con When we’re old, Israele– Netta – Toy, Repubblica Ceca – Mikolas Josef con Lie to me, Bulgaria – Equinox con Bones, Albania – Eugent Bushpepa con Mall, Finlandia – Saara Aalto con Monsters, Irlanda – Ryan O’Shaughnessy con Together. Nella semifinale di ieri c’è stato spazio anche per la prima esibizione di Ermal Meta e Fabrizio Moro che hanno omaggiato Domenico Modugno in occasione dei sessant’anni di Nel blu dipinto di blu, terza classificata nel 1958.