Dov’è Ylenia Carrisi? Una domanda che negli anni, poi trasformati in decenni, si sono posti non solo i genitori Al Bano e Romina Power, ma anche tutti i fan della coppia di artisti. La ragazza è stata ricordata lo scorso aprile dalla madre, che con un post su Instagram ha voluto sottolineare di non aver mai dimenticato la figlia. Anche se sono trascorsi 25 anni, il ricordo rimane ancora vivo e spinge la Power a non arrendersi di fronte a questo lungo quanto assurdo silenzio. Un particolare che agli occhi di Al Bano ha invece sempre indicato una certezza, quella che la vita di Ylenia sia terminata pochi giorni dopo quel Capodanno del 1993, in occasione dell’ultima telefonata in cui ha potuto sentire la sua voce. Ed è anche per questo, per la decisione del cantautore di chiudere il capitolo Ylenia con la stampa, che ha stupito come alcune settimane fa abbia voluto condividere un ricordo con il pubblico di The Voice. Lo spunto lo ha fornito una cantante che si è esibita sul palco del talent, dal nome identico a quello della figlia dell’artista. Ylenia, un nome che lo stesso Carrisi, come ricorda Il Giornale, afferma di aver inventato con l’ex moglie Romina Power e che ha scatenato nel corso degli anni la comparsa di quella piccola modifica nei nomi di tante bambine italiane. Un dato certo non confermato, ma possibile vista la grande popolarità riscossa dai due artisti, che nel tempo hanno saputo entrare di diritto nella vita della popolazione del nostro Paese.



Il giallo della sua scomparsa

La morte presunta di Ylenia Carrisi risale all’1 dicembre del 2014, con sentenza emessa dal Tribunale di Brindisi in occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa. Non sono mai state chiarite le dinamiche di quanto avvenuto in quel mese di dicembre, quando la primogenita di Al Bano Carrisi e Romina Power raggiunge gli USA armata di un solo zaino e dei suoi 23 anni. Un’avventura che avrebbe dovuto essere gioiosa e spensierata per Ylenia Maria Sole, il nome completo di una delle prime vallette de la Ruota della fortuna guidata da Mike Bongiorno. Le sue ultime tracce si cristallizzano in quel 31 dicembre del 1993, quando si spegne il riflettore che illumina la ragazza e si accende invece il buio del suo giallo. Un mistero che non ha mai trovato una soluzione e che ruota attorno anche al presunto suicidio, un indizio fornito da un dipendente dell’acquario di New Orleans che ha affermato di averla vista mentre si buttava nel Mississippi. Eppure, ricorda l’Ansa, nessun corpo è stato mai ripescato da quelle acque, lasciando così che il dubbio rimanesse tale fino ad oggi. Sono state diverse negli anni successivi le segnalazioni che indicavano Ylenia Carrisi ancora in vita, come quella emersa nel 2011 grazie a un settimanale tedesco. Si parlava della possibilità che la ragazza, oggi 46enne, avesse deciso di allontanarsi da tutti e continuare una vita riservata in un convento. Sono state seguite tante piste nel corso degli anni, dalla possibilità che il corpo della ragazza fosse stato ripescato in Florida nel ’94 oppure che fosse stata uccisa da un serial killer americano. Happy Face, com’è stato ribattezzato dalla stampa, ha affermato infatti di aver ucciso anni prima una ragazza con lo zaino in spalla e diretta verso la California o il Nevada.

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