A distanza di un mese dal brutto incidente, Nathaly Caldonazzo torna a parlarne su Instagram. Lo scorso 19 aprile l’attrice ha avuto un scontro tra le vie di Roma mentre si trovava nel quartiere Prati e viaggiava in motorino. In quel contesto la showgirl è stata investita da una automobile e sui social ha voluto condividere la sua rabbia per l’accaduto. “E ora mi trovo inchiodata in un letto con varie fratture e una rabbia dentro per chi mi ha fatto questo che non si può immaginare… – ha esordito Nathaly nella sua clip condivisa online – Fuori c’è il sole ma io non posso uscire e come me tante altre persone perché in ospedale sembrava un bollettino di guerra era un viavai incredibile di ragazzi con codice rosso e li ti rendi conto di quanto in un attimo può cambiare tutto e lo devi accettare e sei solo con te stesso con una rabbia dentro che spaccheresti tutto …. godetevi la vita il sole un abbraccio una corsa al mare e non lamentatevi più”, ha concluso. Dopo meno di 30 giorni di riposo, sempre sul suo profilo ufficiale di Instagram è voluta tornare sull’argomento.



Nathaly Caldonazzo, lo sfogo dopo un mese dall’incidente

“Voi come lo giudicate uno così”, queste le poche parole che accompagnano il video di Nathaly Caldonazzo postato sui social dopo un mese dall’incidente avvenuto a Roma. “Un mese fa ho fatto questo bruttissimo incidente con il motorino, mi sono distrutta un ginocchio già ho subìto un intervento di quattro ore e ne dovrò subire un altro tra qualche mese… – ha esordito l’attrice – e con l’estate che sta arrivando potete immaginare la gioia che ho nel cuore! Comunque tutto a posto sono viva, tanti dolori, tanti fastidi…”. Tra le tante sofferenze però, compare il fastidio più grande: “in particolare va al signore che mi ha fatto inversione a U davanti, che non è tanto per l’errore umano che ci sta… anche se è da ritiro della patente ma è umanamente che è veramente orribile come persona perché non si è degnato nemmeno un secondo di chinarsi a chiedermi come stavo e se avessi bisogno di qualcosa nonostante avessi il ginocchio fuori dalla gamba e non solo… mentre ero a terra urlando lui ha preso ed ha spostato la macchina dicendo che gli dava fastidio. La Caldonazzo poi conclude: “Io è un mese che sono a letto e questo signore non si è mai degnato di farsi sentire per sapere se ero viva, morta… vi rendete conto? In Italia c’è anche questo!”.



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