Con i oltre 4200 concerti realizzati in tutto il mondo, Gianni Morandi è uno dei cantanti più amati della scena musicale italiana e oggi, alla luce del successo della tappa all’Arena di Verona, ha rivelato a Tv sorrisi e Canzoni il segreto dei suoi numerosi traguardi: “Mi aiuta la passione per la maratona, è un bell’allenamento, anche se non corro più veloce come una volta”. Lontano dalle corse del passato, Morandi continua però ad andare a cento all’ora e nei prossimi mesi, archiviate le date del suo tour, tornerà sul piccolo schermo con una delle fiction Mediaset più amate della scorsa stagione, “L’isola di Pietro”: “Quando mi hanno annunciato il progetto di una seconda stagione ho chiesto: “Ma siete sicuri”? Lo confesso, non mi aspettavo tutto quel successo, ma sono contento di tornare nei panni di Pietro. Mi piace Perché è il dottore che tutti vorremmo avere”. Con le sue parole, Morandi ha inoltre reso noto un piccolo dettaglio sconosciuto al suo pubblico, rivelando che per calarsi nella parte si è ispirato al medico di famiglia di Monghidoro: “Allora le colonne di un paese erano quattro: il sindaco, il prete, il professore e il medico”.
IL CONCERTO CON LUCIO DALLA
Ripercorrendo tutte le esibizioni live che negli ultimi decenni l’hanno visto protagonista, Gianni Morandi ha ricordato in particolare alcune tappe, fra le quali quella realizzata in coppia con Lucio Dalla nel 1995 al Madisone Square Garden di New York: “Un palco pazzesco, l’orgoglio di portare la musica italiana nel mondo, la voglia e il divertimento di suonare insieme a Lucio”. Fra i concerti indimenticabili, anche quello che ha tenuto nello stesso periodo nella basilica sotterranea di Lourdes, al cospetto de malati e dei tanti pellegrini: “Ricordo che ero emozionato ma anche preoccupato, pensavo: “Come si fa a cantare qui? Non è mica uno stadio”. Poi un vescovo mi ha detto: “Lasciati andare e il resto verrà a solo”. E così è stato”. Nei ricordi più recenti, invece, l’esibizione per Papa Francesco: “Era venuto a trovare i fedeli a Bologna e noi abbiamo ricambiato la visita. Suonare di fronte a lui è sempre un’emozione speciale”.
I FLOP DEL PASSATO
Oggi è uno dei cantanti più amati nel panorama musicale italiano, eppure, in passato, anche Gianni Morandi ha pensato di mollare tutto e cambiare mestiere: questo soprattutto in seguito a uno dei concerti più disastrosi della sua carriera musicale, quando – era il 1980 – si è esibito di fronte a una platea formata da poche decine di fan: “Era il periodo in cui cercavo di riaffacciarmi dopo una lunga crisi e invitavo gli amici per fare qualche biglietto in più – ha ricordato il cantante – ma dentro di me pensavo: non ce la faccio, mi sa che smetto!”. Analizzando i motivi di quel flop, Morandi ha ripercorso i cambiamenti che avevano interessato il nostro paese dagli anni ’60 agli anni ’70: “L’Italia era cambiata e io non me n’ero accorto: dall’ottimismo alla crisi, dalla fiducia al terrorismo, dalla spensieratezza ai testi politicizzati (…) non interessavo più a nessuno e io non capivo perché. La verità è che mi consideravano il simbolo di un’epoca passata”. La nuova fase della sua carriera, però, ha avuto inizio poco dopo grazie a Mogol, che dopo averlo incontrato nella Nazionale Cantanti ha scritto per lui “Canzoni stonate”.