Marcello Fonte è reduce dal grandissimo successo al Festival di Cannes 2018 dove con Dogman ha vinto la Palma d’oro come Miglior attore protagonista. Il suo debutto ufficiale è arrivato nel film del 2011 di Alice Rohrwacher “Corpo Celeste”. Precedentemente aveva avuto altre esperienze senza però essere accreditato lavorando con registi importanti come Ettore Scola in Concorrenza sleale, Martin Scorsese in Gangs of New York e Michele Soavi in Il sangue dei vinti. La sua carriera si è impennata negli ultimi anni e sarà al cinema nel 2018 due volte sia con Dogman di Matteo Garrone appunto e poi anche con Io sono Tempesta di Daniele Luchetti. Staremo a vedere se grazie a questa splendida Palma d’oro come Migliore attore protagonista riuscirà a fare ancora molto e se avrà l’opportunità di riuscire a fare un salto di qualità lavorando con altri grandi interpreti. (agg. di Matteo Fantozzi)



“SONO CRESCIUTO TRA LA SPAZZATURA”

Marcello Fonte ha vinto la Palma d’Oro come Miglior attore protagonista a Cannes per “Dogman”. Intervistato da La Stampa, svela di venire da una discarica e racconta in dettaglio il perché. “Mi sono preso un po’ di tempo”, confida in riferimento al ritiro del suo premio: “ho aspettato, mi hanno insegnato che certe volte prima di parlare, è meglio contare fino a 5, e allora ho fatto così”. Poi racconta cosa ha provato ad essere stato premiato da Roberto Benigni, colui che Matteo Garrone aveva perfino contattato per lo stesso ruolo: “Mi è sembrato di conoscerlo, anche se in realtà l’avevo solo visto nei film ni TV, mi ha incoraggiato e mi ha aiutato, è stata una cosa fatta insieme, mi è piaciuto”. Nel suo discorso di ringraziamento ha parlato anche di un tetto in lamiere dove è cresciuto: “Stavamo nel quartiere Archi, a Reggio Calabria, paradossalmente sono nato in una discarica, tra la spazzatura. Mio padre però ci ha sistemato bene, ha recintato tutto, ha cercato di farci stare tranquilli e protetti, perché quella era un’area particolare”. La passione per la recitazione infatti, è nata proprio dal padre: “Me l’ha trasmessa lui, faceva il contadino ma era anche un comico, scherzava sempre”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



BENIGNI CONSEGNA IL PREMIO

È Roberto Benigni a consegnare la Palma d’Oro del Festival di Cannes come migliore attore a Marcello Fonte, grazie alla sua interpretazione in ‘Dogman’ di Matteo Garrone. Il primo a non crederci è proprio il vincitore, che attende qualche secondo prima di alzarsi in piedi e ritirare il premio. Al grido del premio Oscar, che ha esultato con un eloquente “Marcelloooo!’, l’interprete di ‘Dogman’ ha capito subito di essere il destinatario dell’ambito riconoscimento ma ha voluto godersi l’attimo, come da lui stesso ammesso: “Pensavano che non avessi capito ma invece io volevo godermelo. La vita è piena di cose brutte. “Facciamolo durare un po’ di più” mi sono detto. E ho contato fino a tre”. E salito sul palco della Croisette per ritirare la Palma d’Oro, Marcello Fonte non dimentica nessuno ringraziando tutti coloro che gli hanno permesso di arrivare a questo traguardo: da Matteo Garrone a Edoardo Pesce, citando persino la piccola Anita Baldari Calabria. Ma le parole più commoventi sono dedicate al padre che, ora scomparso, ha insegnato ai suoi figli cosa significa cavarsela da soli. “Si è preso cura di noi con l’arte di arrangiarsi”, precisa l’attore che ora tornerà alla vita di tutti i giorni, riprendendo il suo posto al Nuovo Cinema Palazzo.



MARCELLO FONTE: VINCE LA PALMA D’ORO AL FESTIVAL DI CANNES

Marcello Fonte si è aggiudicato la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018, incantando critica e giuria con la sua interpretazione sincera e realistica. Ma l’arrivo al cinema è avvenuto quasi per caso, dopo una vita trascorsa dedicandosi a lavoretti di ogni tipo per sbarcare il lunario. Dalla baraccopoli di Archi, nella periferia nord di Reggio Calabria, Fonte è l’ultimo di cinque fratelli. Uno di loro, riuscito a laurearsi con grandi sacrifici in architettura, lo ha ospitato a Roma dall’età di 19 anni. Nella capitale, Marcello ha lavorato come imbianchino, sarto e anche come comparsa in un film di Martin Scorzese, durante il quale ha incontrato Leonardo Di Caprio e Daniel Day Lewis (proprio quest’ultimo era presente a Cannes). Ma la vera passione per la recitazione si è vista ai tempi dell’occupazione del Teatro Valle, durante la quale l’attore ha conquistato la platea con la lettura del suo curriculum. “Sognavo in silenzio l’arte da un cantina occupata e mi imbucavo sui set per mangiare il cestino. Ero un intruso”, ha precisato in una recente intervista all’Huffington Post. Un sogno che sembra proprio aver realizzato.