La notizia era nell’aria già da diverse settimane ma ora è diventata ufficiale. Roberto Giacobbo ha deciso di lasciare la Rai e il suo programma, Voyager, diventato da ben 15 anni una costante nel palinsesto della televisione di Stato. Nei prossimi mesi per lui avrà inizio una nuova sfida sia in qualità di direttore dei nuovi contenuti del rinnovato Focus (canale 35 del digitale terrestre) e dall’autunno titolare su Rete 4 con un nuovo programma di prima serata. Ma guai a pensare che dietro a questa decisione ci sia uno strappo con la Rai dovuto a questioni economiche. Al contrario, come spiega lo stesso Giacobbo, la sua partenza non ha nulla a che vedere con il proprio compenso: “Non tanto per ragioni economiche (dalla Rai è subito una arrivata una controfferta) quanto perché riguardava una scelta di vita di cui avevo voglia: tornare alla libera professione, rivestendo ruoli diversi”.
IL NUOVO PROGETTO SU RETE 4
Roberto Giacobbo ha lasciato la Rai e dal prossimo autunno passerà a Mediaset con un nuovo programma in onda su Rete 4 in prima serata. In questa nuova avventura cercherà di confluire le sue due grandi passioni: da un lato essere ideatore di un programma tutto suo, ma dall’altro continuare a viaggiare come ha sempre fatto con il suo Voyager. Ecco perché i telespettatori difficilmente resteranno sorpresi da una inversione di rotta, con la descrizione di nuovi viaggi da una parte all’altra del globo. Sarà invece indispensabile modernizzare il programma e i suoi contenuti. Spiega, a tal proposito, lo stesso Giacobbo al quotidiano La Stampa: “Quella è la mia passione. Lo stesso Voyager in 15 anni è completamente cambiato per impostazione e temi”. Ecco perché sarà bene non escludere qualche sorpresa, come accaduto in uno dei suoi ultimi episodi nel quale il viaggio è avvenuto dentro il cuore umano: “Spesso le cose più segrete e affascinanti le abbiamo vicinissime”.
L’ADDIO ALLA SUA SQUADRA
La partenza di Roberto Giacobbo alla Rai sarà caratterizzata purtroppo dall’addio della sua squadra, a partire da Marco, l’operatore con il quale ha condiviso tutti i suoi progetti. È questa una ragione di inevitabile dispiacere: “Ogni puntata è studiata accuratamente a tavolino. Poi però in onda va sempre il primo sopralluogo: voglio mantenere intatto il mio stupore. Quante volte ci siamo trovati, Marco e io, da soli, in fondo a quei cunicoli”. Insieme a lui, Giacobbo ha condiviso momenti di stupore ma anche di grande spavento come quando furono sorpresi ad Orvieto dal terremoto, che fece pensare al peggio: “Andammo avanti. Quando uscimmo non c’era nessuno. Erano andati a chiamare una squadra di salvataggio. Grande paura ma chi costruì 600 anni fa sapeva il fatto suo più dei contemporanei”. Il presentatore di Voyager ha anche un’ultima precisazione in merito al suo rapporto con la famiglia Angela. Qualcuno ha parlato di screzi tra loro, anche se Giacobbo chiarisce: “Saccà mi volle proprio come alternativa alla divulgazione classica che gli Angela rappresentavano”.