Claudio Fava è il figlio del noto giornalista Pippo Fava. Proprio lui sarà tra i protagonisti del film di Daniele Vicari, Prima che la notte in onda stasera su Rai Uno. Laureato in giurisprudenza è da sempre impegnato nella politica e nella lotta alla mafia, che prima di lui ha visto fortemente impegnato suo padre. In virtù di questa lotta, Claudio Fava ha scritto anche molti saggi che ne descrivono la sua lotta e le sue conoscenze in questo campo. Questi sono soltanto alcuni dei testi da lui scritti e pubblicati: La mafia comanda a Catania; Terra di nessuno. Viaggio attraverso le guerre dimenticate; Cinque delitti imperfetti. Impastato, Giuliano, Insalaco, Rostagno, Falcone; L’Italia dimenticata dagli italiani; Quei bravi ragazzi; I disarmati. Storia dell’antimafia,; Comprati e venduti. Storie di giornalisti, editori, padrini, padroni. (Aggiornamento di Anna Montesano)
DARIO AITA NEI PANNI DI CLAUDIO FAVA
Il figlio del noto giornalista Pippo Fava, Claudio, sarà tra i protagonisti del film di Daniele Vicari, Prima che la notte in onda stasera su Rai Uno. Il personaggio sarà interpretato da Dario Aita che ha avuto sicuramente una grande opportunità per lavorare con un cast eccezionale e con un regista importante. Il suo primo ruolo arriva sul grande schermo nel 2009 quando ha una parte in La prima linea di Renato De Maria. Nonostante negli anni abbia lavorato con registi importanti come Marco Ponti e Luca Ribuoli l’attore siciliano classe 1987 non ha mai avuto la possibilità fino ad ora di ritagliarsi un ruolo così importante. Sarà quindi fondamentale per lui riuscire a trovare tramite questo film la possibilità di uno slancio nella sua carriera. Staremo a vedere stasera quale sarà la reazione del pubblico sui social network, con la possibilità di trovarci di fronte davvero a un film di valore con degli interpreti assolutamente eccezionali. Daniele Vicari poi è un regista che di sicuro riesce a valorizzare chi lavora con lui, sarà stato così anche per Dario Aita? (agg. di Matteo Fantozzi)
“LA MAFIA È PIÙ PERICOLOSA PERCHÈ MENO VISIBILE”
Presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava ha parlato dei primi obiettivi della commissione, che dopo la crisi di credibilità dell’ultimo periodo si prepara a dare il via a un nuovo inizio. Secondo il figlio di Pippo Fava è infatti necessario “considerare l’antimafia del fare come un impegno, dopo una lunga stagione dell’antimafia del dire e dell’apparire”, intervenendo soprattutto su due nodi che oggi rappresentano i punti di partenza. Il primo è quello della collusione tra mafia e politica, mentre il secondo è legato alla corruzione, “cioè il modo in cui la spesa pubblica, le decisioni istituzionali legate alle carriere, agli appalti, all’organizzazione del lavoro della pubblica amministrazione possano essere deviati da processi corruttivi”, si legge su Livesicilia.it. Dal suo punto di vista, la mafia è oggi più debole “rispetto alla forza della capacità militare”, ma allo stesso tempo è diventata ancora più pericolosa poiché meno visibile: “La mafia dei Corleonesi, militarmente feroce, nei suoi investimenti era quasi fumettistica: il castello, la villa, il giardino. Questa mafia 2.0 invece investe in energie alternative, grande distribuzione, ha capito che ciò che conta è produrre risultati, cioè guadagnare impunità. E questo la rende più pericolosa”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
NEL FILM DI RAIUNO È INTERPRETATO DA DARIO AITA
Claudio Fava verrà sempre ricordato per due motivi: è il figlio di Pippo Fava, il celebre giornalista siciliano che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragione di vita, tanto da morire sotto il colpo dei clan che aveva irritato. E senza dimenticare che l’erede del giornalista è stato eletto di recente come Presidente dell’Antimafia, per una lotta che si tramanda da padre a figlio e che rappresenta la sua volontà di ripulire le strade siciliane dalla più grande piaga di tutti i secoli. In modo indiretto Claudio Fava sarà inoltre presente nel film Prima che la notte, dove ad interpretare il suo ruolo sarà l’attore Dario Aita.
Nel film di Daniele Vicari in onda stasera su Rai 1, verranno rivisitata la vita di Pippo Fava e quel suo coraggio che con tante gesta ha saputo trasmettere proprio al figlio Claudio. Senza considerare che la pellicola trae spunto proprio dal libro che il figlio del giornalista ha scritto con Michele Gambino e per questo la sceneggiatura è ad opera degli stessi, del regista e di Monica Zappelli. Per il suo romanzo, Fava ha deciso di non concentrarsi sulla morte del padre in modo preciso, ma sul cambiamento di quei quattro ragazzi che si trovano al centro della trama, che in una notte si ritrovano a trasformare la propria giovinezza in una vecchiaia improvvisa. In occasione della presentazione del libro e in un’intervista a Sesta rete, lo scrittore e giornalista ha infatti sottolineato di aver voluto raccontare la vita e non la morte. Ed è la stessa impronta che Vicari ha voluto dare al suo Pippo Fava, un’ottica artistica e divertente, allegre e di forte vitalità.
LA RICHIESTA DEL FIGLIO DI PIPPO FAVA
La lotta alle mafie deve avere un’importanza democratica: è questo il succo della richiesta di Claudio Fava al Presidente Mattarella, a poche ore di distanza dal contratto di governo siglato da Movimento 5 Stelle e Lega. Il Presidente dell’Antimafia dell’Ars, sottolinea Adnkronos, ha infatti notato come nel contratto ricorra tante volte la parola ‘sicurezza’ e solo una ‘mafia’, chiusa in un paragrafo di appena sette righe. Uno smacco per lo Stato se si considera l’importanza del mese di maggio per la lotta contro la Mafia, soprattutto in visione di oggi, 23 maggio, l’anniversario della strage mafiosa che ha ucciso il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta. Anche per questo è necessario che il governo che verrà formato dovrebbe tenere in forte considerazione la lotta alle mafie, ribadisce Fava nel suo intervento, una priorità civile e politica, oltre che democratica, ‘alla quale nessun esecutivo può sottrarsi’.
Nei giorni scorsi, Fava è stato inoltre ospite di Che tempo che fa al fianco dell’attore Fabrizio Gifuni, ed ha ribadito di aver voluto incentrare la storia di Prima che la notte, il libro che ha scritto con Michele Gambino, di essersi voluto distaccare dalla morte del padre per non mancare di mettere in luce invece le sue ragioni di vita, come ha vissuto e che cosa ha fatto per il Paese. Indispensabile inoltre per il Fava di oggi, ricordare una delle frasi ricorrente del padre Pippo: ‘che senso ha vivere se non si ha il coraggio di lottare’. Una frase che è vede come lontana dell’ideale di eroismo e che racconta la storia di tanti ragazzi e uomini che hanno saputo fare ‘con dignità e decenza il loro mestiere’.