Fabio Fazio apre la porta di casa… e si trova davanti Roberto Bolle. “Apre” per così dire: gli basta affacciarsi appena fuori dallo studio. “On dance prenderà il via l’11 giugno, e vedrà coinvolti i ballerini della Scala e quelli di street dance”. Un’accoppiata singolare: “Mischiare gli stili ci diverte molto”. Dal Castello Sforzesco all’Arco della Pace, dagli Arcimboldi alla Galleria: le tappe di Bolle a Milano sono numerosissime. Basta sbirciare dalla finestra per godersi lo spettacolo. “Il pubblico, per noi, è galvanizzante. Lo facciamo per chi ci guarda, siano essi bambini o anziani, single o genitori”. Clip per lui: “Mi emoziono ogni volta: rivedermi è pazzesco”. La Rai ha scelto lui, per inaugurare la stagione. Ed è andata bene: “Non mi aspettavo un riscontro così; ci speravo, ma non era affatto scontato. La risposta della tv è stata incredibile”.  [agg. di Rossella Pastore]



L’OSPITATA

Roberto Bolle, questa sera 27 maggio, sarà ospite a Che tempo che fa. Reduce da uno straordinario successo teatrale e televisivo, il ballerino ha rilasciato qualche tempo fa un’intervista a Io Donna, dove ha raccontato se stesso e il suo essere un uomo timido e riservato. «Io sono così: oltre ai valori che mi ha dato la mia famiglia, metto il mio carico. Sono timido, piuttosto introverso e solitario. Se vengo insultato mi chiudo. Incasso, subisco, ma non rispondo. Un po’ più di sfrontatezza vorrei averla. È facile che mi senta in imbarazzo». E sul provare una soggezione verso gli altri ha ammesso si sentirl: «Spesso. Penso a Rudolf Nureyev: di lui ne ho avuta veramente tanta (e da come si contrae, sembra rivivere quelle emozioni, ndr). Non riuscivo a guardarlo senza abbassare gli occhi… Mi sentivo completamente inadeguato». (Aggiornamento di Anna Montesano)



APRE LE PORTE DELLA DANZA CLASSICA A CHE TEMPO CHE FA

Con Roberto Bolle il salotto di Che tempo che fa questa sera aprirà le porte al mondo della danza classica e lo farà con uno dei protagonisti più amati e seguiti del settore. La passione per il balletto, la dedizione e il successo saranno al centro dell’intervista che il ballerino rilascerà a Fabio Fazio, ma non mancherà una menzione particolare a Rudolf Nureyev, icona della danza del secolo scorso che nel 1990, dopo un provino improvvisato, intuì il potenziale di un Roberto Bolle allora solo 15 enne, offrendogli la parte di Tadzio in Morte a Venezia. In questi giorni, in occasione dell’80 esimo anniversario della nascita di Nureyev e a 25 anni dalla scomparsa, Bolle è il protagonista una serie di spettacoli assieme ad altri grandi artisti del balletto classico, quattro serate per ricordare il celebre ballerino e coreografo russo che si concluderanno martedì prossimo con l’ultimo spettacolo alla Scala.



ROBERTO BOLLE, IL FLASHMOB CHE HA INCANTATO TUTTI

Era lo scorso 29 aprile e Roberto Bolle, circondato da una folla di curiosi provenienti da tutta italia, si è lasciato ispirare da Fame per realizzare uno dei flashmob più spettacolari degli ultimi anni. Di questo e di tanto altro il celebre étoile parlerà questa sera, quando raggiungerà il salotto di Che tempo che fa per raccontarsi alla luce dei suoi successi più recenti. Ma cosa ha portato Roberto Bolle a incontrare altri professionisti della danza ed esibirsi assieme a loro in strada? A quanto pare, proprio in quei giorni prendeva il via l’On Dance, una settimana di eventi tutta dedicata alla danza, che dall’11 al 17 giugno ha portato il mondo del ballo fuori dai teatri: “L’idea è stata proprio quella ispirata alla serie televisiva Fame – ha rivelato il noto ballerino a Rai News – vedendo i ragazzi dell’accademia del teatro uscire in strada da questi luoghi dove si studia, si lavora, ci si sacrifica per quest’arte e ballare liberamente, così abbiamo voluto fare noi: andare in piazza, in strada e ballare con grande gioia in mezzo alle persone con una coreografia improvvisata”.

PROTAGONISTA CON BOLERO DI MAURICE RAVEL

Reduce da uno straordinario successo teatrale e televisivo, Roberto Bolle ripercorrerà la sua stagione artistica a Che tempo che fa, probabilmente anche sull’esperienza professionale che negli ultimi mesi l’ha portato a interpretare Bolero di Maurice Ravel per la prima volta in assoluto. “È una sensazione molto diversa dal ballare semplicemente sul palcoscenico, perché mette in un’altra prospettiva sia rispetto agli altri ballerini che al pubblico”, ha raccontato il noto étoile, che ha commentato le straordinarie peculiarità di questo ruolo con l’entusiasmo di chi riesce a leggersi dall’interno: “Per me è stata la scoperta di qualcosa di nuovo anche da me stesso che non avevo ancora tirato fuori, è un’essenza, non una storia, un crescendo quasi ossessivo difficile dal punto di vista fisico: deve essere sensuale, erotico ma senza esagerare”. Inoltre, ha ricordato Bolle, “È un ruolo adatto sia ad un’interpretazione maschile che femminile, è senza sesso (…) in ogni caso è un rito sensuale, erotico, iconico come nessun altro, richiede grande concentrazione e fiato”.