Gianluca Pagliuca sarà uno degli ospiti più attesi della puntata di oggi, lunedì 28 maggio 2018 di Che fuori tempo che fa. Se non dal pubblico di Rai Uno, che pure riserverà il tributo che merita ad un grande campione del nostro calcio, già portiere della Nazionale italiana, di sicuro dal conduttore della trasmissione, quel Fabio Fazio che Gianluca Pagliuca lo ha amato come solo un vero tifoso può fare. Sì, perché Pagliuca ha difeso per diversi anni (per la precisione dal 1987 al 1994) i pali della Sampdoria, la squadra per cui fa il tifo proprio Fabio Fazio. Nel corso della sua carriera Gianluca Pagliuca ha indossato anche le maglie di Inter e Bologna (risultando anche qui uno degli uomini simbolo delle squadre) prima di chiudere la carriera ad Ascoli all’età di 41 anni dopo aver collezionato 39 presenze con la maglia della Nazionale.
GIANLUCA PAGLIUCA E LA NAZIONALE
Non è da escludere che Pagliuca negli studi di Rai Uno venga interpellato da Fabio Fazio anche sui destini dell’Italia. Proprio pochi giorni fa, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex portierone ha preso posizione a favore del ritorno in Nazionale di Mario Balotelli:”Le chiamavate balotellate, no? Beh, l’ultima non me la ricordo, e già questo è buon segno: è vero che il lupo non perde il vizio, ma un tempo non servivano sforzi di memoria… Visto che gli anni passano per tutti, mi fido del “nuovo” Balotelli. Quello che si è visto in questi due anni al Nizza: maturato, meno incazzoso, soprattutto più coinvolto nel gioco di squadra. A questa Nazionale non manca un attaccante forte, perché anche Belotti e Immobile lo sono: manca una punta con le qualità tecniche e fisiche di Mario. Ecco, gli altri attaccanti chiamati finora non le hanno. Detto da ex portiere, Balotelli mi pare un avversario molto difficile da affrontare, perché è completo, e dunque anche da studiare: può sorprenderti in qualunque momento. Secondo me è forte pure di testa, anche se sicuramente non è la sua caratteristica principale, ma il meglio è riassumibile in due concetti: potenza e tiro. Quando li mescola cercando la porta, peggio per chi deve parare. E quando userà la potenza anche per partecipare alla fase difensiva, sarà quasi l’attaccante perfetto”.