Fabio Fazio finisce nuovamente sotto accusa e questa volta non per via del suo misterioso e milionario contratto tv per Che tempo che fa (e compagnia bella) ma perché è un collega, o forse ex, ha puntato dritto il dito contro di lui e contro l’azienda che lo ha scelto come cavallo vincente. Il fatto di aver perso L’Arena su Rai1 e anche il suo posto nella tv pubblica, non è andato giù a Massimo Giletti che ha colto un’occasione importante per ribadirlo ed evidenziare l’ingiustizia compiuta ai suoi danni. “La domenica il pubblico vuole vedere cose rasserenanti”, con questa motivazione Mario Orfeo ha detto no al programma di Massimo Giletti offrendogli altri lavori, di poco spessore, anche in prima serata e spingendolo di fatto a migrare a La7. Fin qui la storia è ormai risaputa ma il grande successo di ascolti registrato domenica sera proprio da Giletti pronto a cavalcare, raccontare e commentare la crisi politica italiana e il no a Conte, hanno segnato un altro punto a favore del conduttore.



IL SUCCESSO DI NON È L’ARENA

È lo stesso Massimo Giletti che su Il Giornale ha alzato il velo sulla sua soddisfazione per gli ascolti ottenuti ma, soprattutto, per la vittoria sul rivale che in quel momento stava intervistando cantanti e attori a discapito del pubblico che paga il canone e che avrebbe voluto un servizio pubblico: “Mentre noi informavamo sulla crisi, su Rai1 andavano in onda interviste a cantanti e ballerini”, questo è il commento del giornalista che ha rivoluzionato la sua scaletta proprio quando si è accorto che Conte era scuro in volta e che tutto era già finito. Lo share ha premiato il suo lavoro e lui è andato a letto contento per aver fatto un servizio pubblico e aver lavorato come tale anche con la sua squadra su La7. Massimo Giletti dice di non essere nessuno per giudicare il lavoro di Fabio Fazio ma sicuramente non si tira indietro quando deve farlo con i vertici Rai rei di aver scelto il cavallo sbagliato per continuare a correre ma non per una linea editoriale ben precisa ma per una scelta politica che non ha portato alcun risultato per la tv pubblica e per le casse di Rai1 alla luce dell’insuccesso di Cristina Parodi.



L’AFFONDO A ORFEO

Proprio riguardo alle scelte Rai si apre di più Massimo Giletti che nella sua intervista a Il Giornale si lancia all’affondo di Orfeo: “Visto i risultati chiedo al direttore generale se il motivo per cui sono stato mandato via è che non volevo occuparmi di nani e ballerine. E mi chiedo se qualcuno gli chiederà mai di rendere conto delle scelte che ha fatto per conto di un mandante politico. Un direttore generale saldo avrebbe dovuto mediare e non cedere al mio licenziamento“. Qualsiasi sia la risposta sembra proprio che il giornalista non sia proprio intenzionato a tornare in Rai, anzi. Proprio a fine intervista rivela che il 30 giugno si rivedrà con l’editore di La7 per decidere e parlare del suo futuro in rete. Riguardo alle voci che lo rivorrebbero in Rai, Giletti conferma: “Non tornerò fino a quando non ci saranno le condizioni”. Forse la formazione di un nuovo Governo e di un cambio ai vertici cambierà le cose anche per lui?

Leggi anche

Massimo Giletti: “In Rai nessuna censura: presto torno in prima serata”/ “Urbano Cairo mi deve spiegazioni”