Le recenti dichiarazioni di Angelo Izzo sulla morte di Rossella Corazzin hanno permesso alla Procura di Perugia di aprire due fascicoli. Il mostro del Circeo afferma infatti che la 17enne sarebbe stata rapita nel 1975 e uccisa nella villa sul lago Trasimeno di proprietà di Francesco Narducci. La prima indagine è stata però archiviata l’anno scorso, ricorda Il Messaggero, ma ha dato comunque la possibilità di avviarne una seconda, in attesa forse di archiviazione. Questa sera, mercoledì 30 maggio 2018, Chi l’ha visto? ripercorrerà il caso di Rossella Corazzin anche alla luce delle ultime rivelazioni di Izzo. Sta dicendo la verità? Alcuni particolari sembrano coincidere con il suo racconto, anche se i due tribunali di Perugia e Firenze hanno escluso in passato qualsiasi collegamento su quanto accaduto all’adolescente e la figura di Narducci. A ricordarlo è l’avvocato della famiglia di quest’ultimo, Francesco Falcinelli, che ha sottolineato anche come il fratello Pier Luca Narducci è rimasto stupito nell’apprendere le dichiarazioni di Izzo. È stato davvero il mostro di Firenze a uccidere Rossella? Secondo Izzo, il massacro sarebbe stato compiuto non solo da Narducci, ma anche da Gianni Guido e Andrea Ghira, suoi ex complici nel massacro del Circeo, e altri due ragazzi. 

La scomparsa di Rossella Corazzin

A 43 anni di distanza dalla sua scomparsa, il mistero di Rossella Corazzin potrebbe prendere una piega del tutto imprevista. La 17enne di San Vito al Tagliamento, nel Friuli, si trovava all’epoca a Tai di Cadore, in provincia di Belluno, per una vacanza con la madre. La prima insieme, come ha ricordato la mamma Elisanna, morta una decina di anni fa. Rossella è scomparsa quel giorno di agosto del ’75 attorno alle 14, quando cerca in tutti i modi di convincere il padre di fare una passeggiata insieme. Dato che l’artigiano, morto di crepacuore tempo dopo la scomparsa della ragazza, era molto stanco, la 17enne decide di avviarsi verso il monte Zucco. Le ultime parole della mamma saranno una raccomandazione, sottolinea Il Messaggero, mentre guardava la figlia uscire di casa armata di macchina fotografica e un libro. Subito dopo l’allarme, le autorità prendono in considerazione la possibilità che Rossella sia fuggita, forse con un certo Gianni di cui parlava in alcune lettere indirizzate ad un’amica. I due si erano conosciuti infatti a Padova, all’università, e in seguito si erano rivisti proprio a Tai. Dopo tanti anni di ricerche e sospetti, misteri e punti interrogativi, Rossella Corazzin verrà dichiarata legalmente morta nel 2010 grazie ad una sentenza del Tribunale di Pordenone. 

Le dichiarazioni di Angelo Izzo

Rossella Corazzin è stata uccisa dal mostro di Firenze? Questo è ciò che ritiene Angelo Izzo, noto per aver preso parte al massacro del Circeo, e che due anni fa ha fatto importanti rivelazioni sul caso. Oggi dietro le sbarre con due ergastoli, per il duplice omicidio della moglie e della figlia di un ex compagno di cella, Izzo ha riferito agli inquirenti che Rossella sarebbe stata rapita e trasportata in Umbria, presso una villa del medico Francesco Narducci. Un nome che in passato è stato al centro di sospetti importanti, riguardo alla possibilità che fosse in realtà il mostro di Firenze. Quel giorno, Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, oltre a Narducci, avrebbero cercato di ripetere quanto già accaduto nel massacro del Circeo, quando i tre rampolli della Roma bene rapirono e massacrarono Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Quest’ultima, come ricorda Il Messaggero, morì durante la prigionia, a causa delle molteplici torture. Nel caso di Rossella tuttavia il gruppo di criminali si sarebbe spinto anche oltre. La ragazza sarebbe stata costretta a sottostare a numerose violenze, per poi essere uccisa nel corso di un rito satanico. Alla fine del delitto, i partecipanti si sarebbero inoltre fatti un taglio sul palmo della mano, per suggellare con il sangue la loro unione. Anche se agli occhi degli inquirenti il racconto di Izzo è accostabile più ad un film che alla realtà, in questi ultimi giorni è emerso un riscontro importante che potrebbe avvalorare la sua dichiarazione. Izzo infatti ha riferito all’ex procuratore Francesco Saverio Pavone che Rossella sarebbe stata rapita grazie ad una Land Rover. Un particolare che si unisce alla deposizione di una testimone, che quel giorno di agosto del ’75 riferì di aver visto Rossella a bordo di una jeep.