La proiezione di Aldo Moro, Il professore sicuramente ha regalato molte emozioni agli studenti de La Sapienza di Roma. Questo ha portato anche alle parole importanti di Sergio Castellitto che ha spiegato come riportato da Ansa.it: “Il 16 marzo del 1978 stavo per entrare al Teatro Argentina quando ho ricevuto la notizia dell’agguato in via Fani. All’epoca frequentavo l’Accademia di Arte drammatica. Quel giorno di quaranta anni fa ci hanno tolto la giovninezza si a me che a un’intera generazione. Poi la vita di attore mi ha dato l’opportunità di lavorare a questo film”. Sicuramente c’è grande emozione per quello che sarà un evento incredibile e che vedrà Aldo Moro protagonista centrale. Sarà interessante capire anche quale sarà il taglio di questa docufiction con Sergio Castellitto che ha un compito davvero molto importante e pesante. Sarà all’altezza della situazione come ha sempre fatto nella sua classifica. (agg. di Matteo Fantozzi)



Proiezione in anteprima e conferenza stampa

Nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma Sergio Castellitto oggi ha presentato la docufiction: Aldo Moro, il professore. Il nuovo progetto di Rai1 verrà trasmesso nella prima serata di martedì 8 maggio per la regia di Francesco Miccichè, coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto, consulenza storica di Giorgio Balzoni, sceneggiatura firmata da Franco Bernini con la collaborazione di Giovanni Filippetto e Francesco Miccichè. Coproduzione Rai Fiction – Aurora Tv (Giannandrea Pecorelli). “Quando ho visto il film ho notato che non c’è una divisione emotiva tra il racconto divulgativo e il racconto della fiction”, ha esordito il celebre attore per poi spiegare di essersi molto emozionato dopo aver visto gli allievi di Moro parlare in quel modo di lui. Lo sceneggiatore Franco Bernini ha quindi aggiunto: “Questo è un punto dolente della storia italiana, è una ferita ancora aperta”. Spazio durante la conferenza stampa anche per il direttore di Rai1, Angelo Teodoli: “Quando c’è qualcosa di civile, di importante per la Nazione, Rai1 c’è sempre; questa è una occasione importante; questo film sottolinea la passione di Moro per la politica”.



Aldo Moro, fiction: proiezione e conferenza stampa

Aldo Moro ai ragazzi di oggi lascerà la mitezza: “È una lezione molto autorevole. La mitezza è la capacità di ascoltare gli altri, facendo in modo che il tuo pensiero nasca da ciò che tu hai ascoltato. Oggi i politici aspettano che l’altro finisca di parlare solo per poter dire il loro discorso pre-cotto”, racconta Castellitto. Poi confida che la morte di Moro ci ha lasciati tutti orfani di una possibilità di analisi, politica, culturale, universitaria di almeno 20 anni: “Se non è un crimine questo”. Il regista della docufiction sembra non avere alcun dubbio nel confessare che: “La storia d’Italia sarebbe stata diversa se Aldo Moro fosse ancora in vita”. Anche Giorgio Balzoni, caro amico di Moro e consulente storico del progetto ha voluto dire la sua: “È la terza volta che vedo il film, ed è la terza volta che per me è dura. Sì, sono rimasto coinvolto. Io non credo che esistano prima o seconda o terza Repubblica, credo che in Italia esista un prima e un dopo Aldo Moro”. E il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta ha concluso: “Mi ha colpito che Moro considerasse il professore il suo lavoro, mentre la politica era un servizio”. La Rai di Milano questa mattina ha anche aperto le sue porte agli studenti della facoltà dei Beni Culturali della Statale, del dipartimento di Scienze umane per la Formazione dell’Università Bicocca e degli allievi della Civica Scuola di Cinema per vedere la docufiction in anteprima.

Leggi anche

STORIA/ Bertulazzi e le Br di Genova, molte strade portano ancora in via Fani