CURIOSITÀ
La prima serata di Iris si lascia trasportare dalla comicità della pellicola di Carlo Verdone “Ma che colpa abbiamo noi” che è stata realizzata nel 2003 in Italia con una durata pari a due ore. La pellicola è stata oltre che diretta, anche interpretata da Carlo Verdone mentre il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti da Piero De Bernardi e Pasquale Plastino. La distribuzione del film in Italia è stata eseguita dalla Warner Bros. Italia e la casa di produzione che ha fatto parte del progetto è la Virginia. Il montaggio del film è stato realizzato da Claudio Di Mauro con gli effetti speciali di Claudio Napoli e con le musiche di Lele Marchitelli, la scenografia infine, è stata curata da Maurizio Marchitelli. Un film che è piaciuto sia alla critica che al pubblico, ‘Ma che colpa abbiamo noi’, ha il merito di fornire uno spaccato cinico ma plausibile di ciò che è la contemporanea e sfaldata piccola borghesia capitolina, un tema ricorrente nel cinema, affrontato anche nel premiatissimo ‘La grande bellezza’ di Sorrentino. Per ciò che riguarda i premi il film ha ricevuto diverse nomination ai David di Donatello e un Nastro d’Argento per i costumi, ma è sempre il botteghino il vero decretatore del successo e questo lungometraggio, come sempre nel caso di Carlo verdone, ha strappato diverse migliaia di biglietti in tutta la Penisola.
NEL CAST CARLO VERDONE
Ma che colpa abbiamo noi, il film in onda su Iris oggi, domenica 6 maggio 2018 alle ore 21.00. Era il 2003 quando Carlo Verdone, nella sua annuale proposta di un film a ridosso del Natale, presentò alla stampa ‘Ma che colpa abbiamo noi’, ispirato ad una canzone degli anni ’60 interpretata dai The Rocks. La visione della pellicola, è dedicata alla risata amara per il classico film di Verdone del ‘nuovo corso’, quello meno ‘macchietta’ e molti interrogativi in una società alla deriva anche morale ed umana. Accanto al re attuale della commedia romana della piccola borghesia (in questo ispiratore, non l’ha mai nascosto, fu da sempre Alberto Sordi, un borghese piccolo piccolo parafrasando una pellicola eccezionale di quegli anni), la brava Margherita Buy, nel 2003 impegnata nella presentazione di due film, oltre a ‘Ma che colpa abbiamo noi’ anche il buonissimo ‘Caterina va in città’ diretto da Paolo Virzì. Non è la prima volta che si è formata in Cinecittà questa coppia, già nel 1992, con il film ‘Maledetto il giorno che t’ho incontrato’, Buy e Verdone mostrarono al pubblico italiano di essere un incontro di grandi attori, brillanti e intelligenti, lo stile di entrambi nel voler lasciare tracce di loro nei ricordi del cinema che verrà. Nel cast anche la talentuosa Anita Caprioli, interprete di tante pellicole dirette da grandi registi del cinema italiano moderno come Bisio, Ponti, Capuano, Martinelli o Paolo Genovese, ma il reparto ‘forte’, quello d’assalto del cinema ‘verdoniano’ è quello rappresentato dai personaggi ‘macchietta’, i caratteristi tipicamente romani, in questo film ben rappresentati dagli attori Remo Remotti (grande artista della Roma anche poetica) e Fabio Traversa, personaggio che con la sua espressività onirica ha caratterizzato diversi film anche diretti da registi come Moretti, Neri Parenti, Bolognini. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.
MA CHE COLPA ABBIAMO NOI, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA
Siamo all’interno di un gruppo in psicoterapia (Verdone non ha mai nascosto la sua ipocondria e la passione per l’osservazione dei tic e delle fobie della società moderna), otto persone intersecano le loro vite osservate da una vecchia psicologa che muore improvvisamente per arresto cardiaco durante una seduta collettiva. Inizia allora la ricerca di un altro psicoterapeuta, il gruppo vuole rimanere compatto in una sorta di fratellanza delle nevrosi del quotidiano. Tra le vicende private dei personaggi, le loro piccole e grandi manie, fobie, paure, a volte anche adagiandosi sopra la scusa della maniacalità per cercare consensi, il gruppo lentamente si sfalderà sotto il peso delle loro routine, un critico rinomato lo definisce un lento naufragare umano. Ma questa è la società contemporanea e nella grottesca sceneggiatura s’incontrano le persone comuni della vita di tutti i giorni.