Si muore tutti democristiani è l’opera prima del Terzo Segreto di Satira. Nel film, Valentina Lodovini è la moglie di uno dei protagonisti. “Ci sono tre amici che… no, non lo so spiegare”. Mandelli prende la parola: “Si tratta di decidere se fare cose sporche con soldi puliti o fare cose pulite con soldi sporchi. Per questo intervengo io, il manager della porta accanto”. Insomma: “Accettare o no compromessi?”. Nel film, la Lodovini è incinta: “Questo sarà un pretesto interessante”. Tra qualche giorno compirà gli anni: “Venticinque”, dice furba lei. Per dovere di cronaca, gli anni sono quaranta. “Quand’ero piccola andavo in vacanza al Festival del Cinema di Venezia. Una volta, per caso, incrociai Robert De Niro. Non fu una bella esperienza: stava litigando con una guardia del corpo…”. [agg. di Rossella Pastore]



IL NUOVO FILM

Valentina Lodovini si prepara a ritornare al cinema grazie alla commedia che la vedrà al fianco di Renato Avallone, Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi e altri ancora. Alla guida Il Terzo segreto di Satira, il collettivo che ha deciso di ambientare lo spettacolo a Milano e che rappresenta l’arte del compromesso. Si muore tutti democristiani sarà infatti in sala il prossimo 10 maggio, mentre Valentina Lodovini sarà fra gli ospiti di Che tempo che fa di oggi. L’attrice non può dimenticare inoltre come la sua carriera sia stata realizzata grazie a ostacoli e no che l’hanno resa più forte e determinata. Lo ha sottolineato in un’intervista a Coming Soon in occasione di Eventi Letterali del Lago Maggiore in Svizzera, dove è stata fra i lettori degli autori di poesia italiana del passato e presente.



VALENTINA LODOVINI, IL LAVORO IN TEATRO

Gli ultimi mesi per la Lodovini sono stati inoltre impegnati grazie al lavoro a teatro, dove grazie alla scrittura di quattro monologhi di Dario Fo e Franca Rame ha portato in scena Tutta casa, letto e chiesa. Un vero successo se si considera che per molto tempo i ruoli che sono stati proposti all’artista non si allontanavano dal personaggio interpretato nel film Benvenuti al sud, quasi un marchio che si è trascinata e che ha combattuto per evitare che diventasse una vera e propria etichetta, una prigione da cui non sarebbe potuta uscire. Valentina Lodovini sembra aver messo da parte in via definitiva quel periodo buio che l’ha fatta sentire a lungo tempo una scartata. Soprattutto agli occhi del cinema nazionale, che ha deciso di evitarla per il suo carattere fin troppo severo.



VALENTINA LODOVINI, IL PERIODO DI “EMARGINAZIONE”

Una conseguenza della sua decisione di non rimanere ancorata al ruolo di principessa della commedia ottenuta con il successo di Benvenuti al sud e che l’hanno portata a rifiutare tanti ruoli, decisa a non accettare qualsiasi tipo di lavoro solo per cavalcare l’onda del successo. La solitudine è stata significativa in quel periodo, sicura che il proprio obbiettivo l’avrebbe portata ad avere la meglio rispetto ai tanti rifiuti ricevuti. Senza contare la solitudine che ha vissuto in quel periodo, riferisce a Il Corriere della Sera, che l’ha fatta sentire forse come una sorta di emarginata. Una sensazione comune a tanti altri artisti che come la Lodovini hanno deciso di non piegarsi alle logiche di potere, ma di tenere salde le redini del proprio destino lavorativo.