Lucy Liu, attrice che debutta come regista nella serie Netflix Luke Cage ispirata ai fumetti Marvel, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Il 22 giugno inizia comincia su Netflix la seconda serie USA in 13 puntate di Luka Cage, dove Lucy è regista sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel. L’intervista inizia con Lucy che ci illustra cosa ci attende in questa seconda serie: “Deve uscire dall’ombra per difendere il cuore di New York, affrontando il passato che cerca di cancellare”. Nella arti marziali Lucy se la cava in maniera egregia: “L’aspetto ironico è che volevo fare l’attrice, non una sorta di stunt-woman. I produttori hanno pensato, visto che è così brava a fare queste cose, chiediamoglielo ancora. Mi ci sono trovata”. La Liu sembra una predestinata ai film d’azione: “Sono asiatica e la gente pensa che io abbia una credibilità nel kung fu e nel karate. Quando mi arrivavano proposte tutte in quella direzione, ho dovuto imparare ad allenarmi. Non è stata una mia scelta, mi è capitato, ci sono stata tirata dentro”.



LUCY LIU E IL RAPPORTO CON LA RELIGIONE

Lucy Liu, attraverso un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ci spiega la sua concezione di religione: “Non sono cresciuta con una religione specifica in famiglia, mi piace studiare tutto quello che ha a che fare con la fede, ho un’inclinazione naturale su questa materia. Attraverso mia madre mi sono avvicinata al buddhismo. Il misticismo ebraico l’ho studiato in un progetto in cui ti insegnano a fare meditazione sulle lettere dell’alfabeto aramaico, da cui ognuno trae un’energia speciale. Io nasco fotografa e artista multimediale, la vivo come una filosofia e come un concetto visivo. Ciò che mi attrae nella fede è il credere in qualcosa di non tangibile”. Dalla fede si passa a parlare di eventuali discriminazioni vissute sul set: “Si, ai casting tante volte mi sono sentita dire: sei troppo asiatica, hai un’estetica marcatamente asiatica: oppure al contrario non lo sei abbastanza. Smisi di andare alle audizioni”.



LUCY LIU ESPRIME IL SUO PENSIERO RIGUARDO LE MOLESTIE AD HOLLYWOOD

Lucy Liu ha toccato tantissimi argomenti nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, molto interessante il passaggio sul caso molestie ad Hollywood: “Si è creata un’onda d’urto mondiale, c’è stato un deterioramento dei costumi sul mondo delle donne, non solo al cinema ma in tanti ambienti lavorativi, era un Davide contro Golia. Dopo tanto silenzio ora sappiamo come fare, anche se ci sono aspetti che non mi piacciono, tipo il gossip. Per le donne, che non sono sotto i riflettori, è più complicato, non ci sono ancora fondi per aiutarle”. Chiusura sulle condizioni della famiglia che lottavano ogni giorno per crescere i tre figli: “I miei genitori erano poveri, lavoravano duro per mantenere me, mia sorella e mio fratello. Apprezzavamo il poco che avevamo, poi come tanti bambini che non avevano niente vedevamo certi cibi in tv e protestavamo. I miei genitori con noi hanno fatto un grande lavoro”.

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