È stata una grande emozione per i ragazzi del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” Liceo Classico di Maddaloni (Caserta) scoprire la faccia del loro Supplente. Roberto Saviano ha fatto il suo ingresso in classe tra lo stupore generale, si è presentato ai ragazzi e ha subito dato il via a un’interrogazione sulla prima guerra mondiale. Da qui ha iniziato a parlare di Al Capone, del proibizionismo finendo per arrivare ai giorni nostri. L’autore di Gomorra si è addentrato in campi a lui più specifici, parlando di camorra, della paranza dei bambini e assegnando poi ai ragazzi un tema specifico. Non sono mancati momenti divertenti per la classe che si è dilettata in un lungo dibattito anche sulla legalizzazione delle droghe leggere, argomento che ha spaccato quasi in due la classe. (Aggiornamento di Anna Montesano)



IL MESSAGGIO DI SAVIANO

Questa sera, alle 21.20 su Rai Due, vedremo Roberto Saviano seduto a una cattedra di una scuola per il programma “Il supplente”, un nuovo format che vede personaggi di spicco del Belpaese al posto dei classici professori in importanti licei italiani. Saviano ha registrato la sua lezione a Caserta, paese caro allo scrittore da cui è dovuto fuggire per iniziare la sua vita sotto scorta. Saviano racconterà agli studenti del liceo classico Giordano Bruno di Maddaloni un caso che sconvolse la Francia, durante la Terza Repubblica, dal 1894 al 1906. Storia e filosofia, tradimenti e accuse, vita politica e sociale. Saviano racconta i temi che da sempre gli sono cari riportandoli, però, in un periodo storico preciso. Parlerà di Emile Zola che decise di schierarsi nella difesa del capitano Dreyfus. “La storia è questa – ha scritto sul suo account Instagram – Sono entrato in classe nello stupore generale e ho trovato ragazzi incredibilmente preparati e sensibili. Consapevoli della realtà in cui vivono e, già così giovani, delle loro enormi responsabilità. Per me è stata un’esperienza preziosa. Ringrazio il preside, il professore Omaggio e tutto il personale amministrativo. Infine i ragazzi, mi hanno dato molto più di quanto avrei immaginato. Stare con loro ha significato capire che non tutto è perduto, che non tutto questo Paese è ridotto ad odio, incompetenza e frustrazione. Ci sono loro e questo è abbastanza per avere speranza”. (Agg. Camilla Catalano)



LA STORIA AL LICEO

Il supplente è il nuovo programma di Rai 2 che porta alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo a scuola. Al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” Liceo Classico di Maddaloni (Caserta), Roberto Saviano sostituisce il professore di storia: “Erano anni che non entravo in un liceo, per di più del sud. È un’emozione vera e anche un po’ di ansia. Fare il professore è il mestiere più difficile e rischioso della terra“, confessa lo scrittore prima di entrare in classe. Saviano ha scelto di tenere una lezione di storia: “In questo momento è necessario avere uno strumento di conoscenza storica per non farti fregare dal contesto… tutte le volte che parlo di storia ai ragazzi ho come la sensazioni di dargli degli occhiali… uno sguardo che possa attraversare il tempo“, spiega al professore di cui sta per prendere il posto. Si parte con il caso Dreyfus, il j’accuse di Emile Zola in difesa di Alfred Dreyfus, fino alle perferie di oggi e all’opportunità di legalizzare le droghe leggere. (agg. Elisa Porcelluzzi)



SAVIANO INSEGNA LA STORIA E LA FILOSOFIA

Sarà curioso vedere la reazione dei ragazzi della scuola di Caserta quando dietro la cattedra vedranno sedersi Roberto Saviano. Lo scrittore e giornalista, attraverso una lezione di storia e filosofia, potrà dialogare con i ragazzi, provare a comunicare i valori della legalità, del rispetto e della giustizia. Lo farà con la sua carica comunicativa. Il supplente può essere per lo scrittore di “Gomorra” un modo per metterci ancora la faccia, semplicemente per educare. Saviano è personaggio aperto a tali format, è la persona che incarna la capacità di interrogarsi. La sua continua attività di informazione e di denuncia trasmettono nell’opinione pubblica sempre particolari spunti di riflessione. Lo scrittore sa unire alla cronaca dei fatti dell’attualità, la storia che l’ha caratterizzata. Non è nuovo a programmi televisivi: partecipò a “Quello che (non) ho” e “Vieni via con me” con Fabio Fazio.

PRONTA A DOCUMENTARE E DENUNCIARE

Roberto Saviano, dopo il caso-successo di Gomorra, vive sotto scorta e spesso lavora lontano dall’Italia. Ma la forza della sua penna e la capacità di leggere l’attualità non smette di animarlo. Spesso scrive pezzi sulla Repubblica, non smette di scrivere libri. Altri suoi successi sono Zerozerozero e La paranza dei bambini (da cui è stato realizzato anche uno spettacolo teatrale). È impegnato sui social denunciando numerosi casi di ingiustizia soprattutto nella guerra tra ebrei e palestinesi, nei disservizi e nelle corruzioni italiane. Ha tracciato linee ben precise sull’Isis. Saviano è una figura fondamentale per la trasmissione dei valori soprattutto tra le giovani generazioni, anche se non sempre è apprezzato da una parte di italiani e di alcuni suoi concittadini. A sostenerlo, soprattutto per garantirgli una scorta, sono stati ben sei premi Nobel tra cui Fo, Levi Montalcini, Gorbaciov.