Due personalità indicate sempre come diverse eppure forse collegate con un filo rosso: Zodiac e il mostro di Firenze sono due persone diverse oppure rappresentano sempre lo steso uomo? Il mistero fa parte di entrambi i killer, il primo collegato alla California degli anni ’60 e in grado di commettere atroci delitti. Il secondo è invece uno dei serial killer che ha messo in ginocchio l’Italia per diversi decenni. Entrambi colpivano le vittime, anche se con modalità diverse. E questo è uno dei tanti particolari che potrebbero svelare la presenza di un unico criminale dietro ai due gialli. Chi l’ha visto approfondirà analogie e differenze su Zodiac e il mostro di Firenze nella sua puntata di oggi, mercoledì 13 giugno 2018. A partire dalla rivelazione/confessione di un ex soldato americano che avrebbe non solo ammesso di essere Zodiac, il famigerato killer mai stato localizzato e identificato dalle autorità, ma anche il nostrano mostro di Firenze. Un ruolo che in passato è stato attribuito a Piero Pacciani, ricorda Il Giornale, un uomo in apparenza pacifico e senza i mezzi necessari, sia materiali che psichici, per essere un killer di così grande ferocia. Eppure giudicato colpevole dai giudici fiorentini, prima della sua morte avvenuta alla fine degli anni Novanta. Al suo fianco coloro che la stampa ribattezzarono come i compagni di merende: Giancarlo Lotti, Fernando Pucci e Mario Vanni. Nel corso delle indagini è emerso inoltre un altro nome, quello di Ulisse. Un uomo dall’identità misteriosa e che secondo i testimoni coinvolti era il vero esecutore degli omicidi.
ZODIAC, IL MOSTRO DI FIRENZE: VERITÀ O BUFALA?
Tacciata subito come una bufala, la rivelazione del presunto Zodiac e la scoperta della sua identità rimette in moto i punti interrogativi delle autorità di Italia e America. A dare il via all’inchiesta su larga scala il lavoro certosino di Francesco Amicone, giornalista de Il Giornale, che ha ripercorso i diversi step che collegherebbero Zodiac a il mostro di Firenze. Colui che ad oggi ha ammesso di essere il serial killer più ricercato sul ruolo USA, l’82enne Joe Bevilacqua, ha affermato infatti di essere responsabile dei delitti attribuiti a Piero Pacciani negli anni Novanta. Sarebbe lo stesso uomo che secondo Amicone, sarebbe stato indicato da Mario Vanni come Ulisse ed a cui avrebbe attribuito la paternità dei delitti fiorentini. Una rivelazione emersa già nel 2003 grazi ad un’intercettazione fra Vanni, compagno di merende di Pacciani, e Lorenzo Nesi. “È stato lui che li ha ammazzati tutti e 16, quella belva feroce”, ha affermato, riferendosi ad Ulisse come “l’americano”. Bevilacqua sottolinea infatti di essere stato in Italia fra il 1968, data del primo delitto del mostro di Firenze, e il 1985, anno in cui sono state uccise le ultime due vittime del killer italiano. L’americano era inoltre presente ad alcune delle fasi processuali contro Pacciani ed ha testimoniato contro quest’ultimo nel ’94, quando ha confermato di aver visto l’imputato toscano nei dintonri di Scopeti, dove verranno ritrovati i corpi martoriati dei francesi Jean-Michael Kraveichvili e Nadine Mauriot. “La notizia dell’omicidio dei due francesi l’ho sentita al giornale radio la mattina dopo alle sei e trenta”, ha affermato all’epoca, forse cadendo nel suo stesso tranello. I corpi delle due vittime sono state ritrovate diverso tempo dopo l’orario indicato da Bevilacqua.