Dominatrice e mistress, Dea Selvaggia si è visto spesso al centro di accese critiche per via della sua pratica nel mondo BDSM (Bondage, Dominazione, Sadomaso e Masochismo, ndr). A comandare il suo ruolo nel rapporto a due è il gioco psicologico che l’ha spinta di recente ad affermare di non usare la sessualità per gestire i suoi schiavi, quando l’approccio mentale. A Non è l’Arena di Massimo Giletti, Dea Selvaggia ha infatti rivelato che i suoi clienti sono di solito uomini “con ruoli importanti, che sono abituati a comandare” e che quindi cercano in un partner tutto il contrario, riuscire ad assumere il ruolo di sottomessi. Questa sera, giovedì 14 giugno 2018, Dea Selvaggia sarà fra gli ospiti di Matrix Chiambretti per la sua ultima puntata. Una scelta interessante da parte del conduttore di Canale 5, che ha deciso di superare ancora una volta ogni limite del perbenismo per parlare delle donne ad ampio spettro. Ed è in questo contesto che non poteva mancare la mistress più famosa d’Italia, che ha permesso ad una pratica spesso messa in silenzio di poter superare i confini imposti da una morale che assume i contorni di censura. Anche per questo Dea Selvaggia ha apprezzato il recente servizio fatto da Giletti su La7, così come i fan che hanno notato come sia “raro trovare un programma che parla in modo civile di questo tipo di pratica“, come ha commentato qualcuno sul profilo social della dominatrice.



I clienti di Dea Selvaggia

Veneratori o schiavi sono i clienti di Dea Selvaggia, che trovano in lei la giusta strada per poter soddisfare i propri desideri. Una pratica in uso presso gli amanti del bondage e del mondo sadomaso, in cui la mistress assume il ruolo di guida e dominatrice. “C’è chi si traveste da donna“, ha affermato a Radio Cusano, “chi si traveste da pollo o da asino“. Una sorta di gioco di ruolo che permette al cliente di poter rivestire i panni che più desidera e di poter sfogare le proprie fantasie. “Non hanno il permesso di toccarmi“, rivela poi parlando dei suoi schiavi, dei “servetti” come li definisce, ovvero di coloro che decidono di entrare nella sua casa per servirla in tutto e per tutto. “Tre quarti dei miei schiavi sono sposati“, aggiunge inoltre per dare enfasi alla mancanza di rapporti fisici con i suoi clienti. Niente di scabroso quindi, anche se spesso la pratica BDSM viene associata ai desideri perversi di chi cerca qualcosa di alternativo rispetto al canonico rapporto a due. Nessun contatto fisico invece ribadisce Dea Selvaggia, per sfatare un mito che si è diffuso negli anni in tutto il mondo.

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