Una classe di ragazzi dell’Istituto Classico Giordano Bruno di Maddaloni, a Caserta, ha avuto la possibilità di fare lezione con Il supplente Roberto Saviano, che per l’occasione ha sostituito il professore di ruolo per tenere una lezione di storia. Lo scrittore e saggista napoletano, di fronte alla possibilità di parlare a un gruppo di adolescenti, non ha nascosto la sua emozione, rivelando che “fare il professore è il mestiere più difficile e rischioso della terra”. Per la prima volta alle prese con un’intera classe di ragazzi per una lezione completamente filmata dalle telecamere, Saviano si è concentrato su materie scolastiche, attualità e temi legati alla criminalità organizzata, svelando ai presenti i sentimenti del suo vivere quotidiano e della lotta che ogni giorno combatte con i propri demoni (Voto 9). Fondamentale, in questo contesto, il contributo della classe di ragazzi poco più che adolescenti, che con il loro entusiasmo e la voglia di sperare in un futuro migliore hanno contribuito a scrivere una pagine di televisione che difficilmente verrà dimenticata (voto 9).
ROBERTO SAVIANO E MARA MAIONCHI: LA PAROLA AGLI STUDENTI
Non ci sono voti, non ci sono registri. Solo un vero confronto diretto e tanta voglia di condividere da una parte e dall’altra: è questo il risultato della prima puntata de Il Supplente, che per la prima lezione ha visto salire il cattedra lo scrittore e saggista Roberto Saviano e la produttrice discografica Mara Maionchi. “Erano anni che non entravo in un liceo classico, ancor più del sud, quindi provo emozione vera e anche un po’ d’ansia”, ha rivelato Saviano poco prima di fare il suo ingresso in aula. Ma cosa pensano gli studenti della loro prima esperienza in qualità di professori? Ecco i pareri condivisi dagli allievi in seguito alla conclusione della prima puntata: “Date una cattedra a Saviano, noi lo vogliamo come supplente, non ci basta!”, chiede una studentessa entusiasta del tempo passato con lo scrittore. Assieme a lei anche una sua compagna di classe, che ha evidenziato come oggi la scuola sia spesso priva di questo genere di cose: “Questa lezione è stata diversa da tutte le altre, è stata una lezione di vita, cosa che non si fa tutti i giorni in classe”.
MARA MAIONCHI PROMOSSA, MA NON IN INGLESE!
Roberto Saviano, Il supplente della prima parte della puntata, ha ottenuto molti pareri positivi da parte degli studenti che hanno avuto la possibilità di seguire la sua lezione; tra i giudizi più favorevoli c’è quello di chi sente di aver ricevuto un grande insegnamento: “È stata una lezione interattiva, penso che siamo cresciuti insieme a lui, ci ha cambiati”, e poi c’è chi, alla luce della sua lezione, ha rivalutato tutto il percorso scolastico realizzato: “Personalmente questa lezione è valsa un po’ come tutti e 5 gli anni di liceo”. Commenti pieni di entusiasmo, però, sono arrivati anche nei confronti della seconda supplente, Mara Maionchi (voto 9), che con la sua lezione di inglese sembra aver messo d’accordo proprio tutti: “Come supplente Mara mi è piaciuta, ma penso che in inglese sia negata”, ha affermato con un pizzico di ironia uno studente, mentre c’è crede nella scuola italiana sia necessario dare uno spazio maggiore a iniziative come queste: “Mara supplente deve essere supplente in tutte le scuole”. Fra le tante riflessioni, anche una dedicata alla profondità dei temi trattati, un vero e proprio insegnamento per chi, a un passo dall’esame di maturità, sta per spiccare il volo: “Ha saputo coinvolgere tutti, ha affrontato temi veramente particolari e profondi: la sua energia ha davvero illuminato la classe” (qui la clip).
“CHI IMITA GOMORRA VIENE DA UN CONTESTO CRIMINALE: HA GIÀ FATTO LA SUA SCELTA”
“Sono per la legalizzazione ma comprendo fino in fondo le ragioni del proibizionismo”, è con queste parole che Roberto Saviano ha spiegato alla classe del liceo Classico Giordano Bruno di Maddaloni il suo punto di vista sulla legalizzazione delle droghe. Il Supplente, infatti, ha ammesso che dal suo punto di vista legalizzare non significa perdere il controllo di tutto, ma permetterebbe invece di parlare, di comunicare e dare delle regole ai ragazzi più giovani. Secondo lo scrittore napoletano il proibizionismo lascia infatti “tutto nella oscura zona della criminalità” e non consente allo stato di governare a dovere, né ai ragazzi di trovare le risposte necessarie. Nelle sue parole un toccante discorso sui bambini che cominciano a spacciare droga sin dalla tenera età, attratti soprattutto dalla possibilità di guadagnare soldi in maniera semplice; ma non manca una risposta a chi lo accusa di aver spinto tanti ragazzi a emulare i personaggi del suo romanzo, ecco di seguito la sua pungente replica: “È ovvio che chi imita i personaggi di Gomorra viene da un contesto criminale, ha già fatto la sua scelta – ha affermato Saviano – Guardando questi film (…) se li imiti è perché tu ti stai specchiando: hai già fatto la sua scelta. Immaginate una stanza buia, accendi una luce e vedi un cadavere, e con chi te la prendi? Con la lampadina!”. Se vi siete persi la clip, potete visualizzarla a questo link.