Il dorato mondo di Hollywood è scosso ancora una volta da una nuova accusa sessuale. Jamie Foxx, infatti, è stato accusato da una donna di averla schiaffeggiata con il pene durante una festa organizzata a casa sua ben sedici anni fa. Nonostante l’attore abbia già smentito il fatto, la notizia, in poco tempo, ha già fatto il giro del mondo. Dopo lo scandalo Weinstein, le denunce di molestie sessuali continuano a sconvolgere il mondo del cinema. Stavolta, però, l’accusa nei confronti dell’attore di Django non arriverebbe da una collega, ma da una donna conosciuta diverso tempo fa. Nonostante non ci siano gli estremi per un processo, tuttavia, l’accusa per Jamie Foxx è pesante al punto che l’attore ha già affidato ai suoi legali il compito di diffondere un comunicato con cui viene smentito il tutto (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



JAMIE FOXX, ACCUSA DI MOLESTIE SESSUALI PER L’ATTORE

Con sedici anni di ritardo, una donna si è presentata in una stazione della polizia di Las Vegas per sporgere denuncia contro l’attore Premio Oscar, Jamie Foxx. La donna avrebbe accusato l’interprete del film di Quentin Tarantino, “Django” di averla schiaffeggiata con il pene. Il fatto sarebbe accaduto nel 2002 durante una festa organizzata in casa dell’attore. Secondo quanto riporta il sito americano TMZ, la donna avrebbe confessato di aver ricevuto una proposta da Jamie Foxx che le avrebbe chiesto di praticare del sesso orale. Di fronte al suo rifiuto, l’attore l’avrebbe schiaffeggiata con il pene. Il giorno successivo, in preda ad un attacco di panico, la donna si sarebbe recata in un ospedale di Los Angeles per ricevere le cure del caso. L’accusa della donna nei confronti di Jamie Foxx ha rapidamente fatto il giro del mondo. L’attore, però, ha prontamente smentito.



JAMIE FOXX SMENTISCE LE ACCUSE

La legge degli Stati Uniti prevede che le denunce per reati sessuali siano presentate entro tre anni dall’accaduto. Jamie Foxx, tuttavia, ha voluto smentire tutto. Tramite il suo avvocato ha fatto sapere che si tratta di accuse “false e inventate, perché semplicemente i fatti raccontati non sono mai accaduti”. Il legale Allison Hart, inoltre, ha aggiunto che “il fatto intanto non è stato denunciato entro tre anni dal suo presunto accadere, poi non è stato denunciato neanche nei successivi 16 anni perché non è mai accaduto”. Il fatto, dunque, sembrerebbe già chiuso. Non ci sono, infatti, le condizioni per l’apertura di un fascicolo essendo passato troppo tempo rispetto al periodo in cui sarebbe avvenuto il fatto secondo quanto dichiarato dalla donna.

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