Il rapper italiano Caparezza sarà uno dei nomi forti del panorama musicale italiano presenti a Radio Italia Live. Il pugliese nel corso degli anni si è creato un seguito di tutto rispetto all’interno dell’hip hop ma le cose non sono andate esattamente così fin da subito. Anzi. I più acuti ricorderanno certamente che Caparezza all’inizio della carriera non si chiamava così e non aveva quella acconciatura afro che lo ha caratterizzato e che ancora lo individua facilmente. Verso la fine degli anni Novanta Caparezza non era nient’altro che MikiMix, un ‘rapper’ timido e con i capelli a spazzola che balbettava alle telecamere di Rai 1. Ma Caparezza, come ha ribadito a Corriere.it, non respinge affatto il suo passato: “Non mi pento di essere stato MikiMix. Ero un ragazzino che veniva da Molfetta e che non sapeva proprio nulla del mondo… ero timido e ingenuo. Alla Rai mi costrinsero a fare dei compromessi e io cedetti. Ma ho imparato la lezione con l’andare dell’età e adesso tengo sempre il punto.”



CAPAREZZA, “CANTO PER FUGGIRE DAL MONDO”

La musica per Caparezza è tutto. Basta guardarlo per capire fin da subito che il rapper pugliese è un tipo fuori dall’ordinario, non serve una scienza. I suoi testi acuti e intelligenti, adattati ad una martellante base rap lo hanno consacrato come uno dei talenti più cristallini del panorama musicale italiano in un genere che dopo di lui ha spopolato di pallidi imitatori. Oggi che ha 45 anni Caparezza si può tranquillamente dire che sia un artista affermato e che ha ricevuto in cambio molto dalla sua passione per la musica. Ecco cosa ha detto al riguardo il pugliese: “Cantare per me è un po’ come fuggire dal mondo, mi manda completamente in un’altra dimensione. Nella vita di tutti i giorni ci sono solo miserie e frustrazioni, la musica mi aiuta ad evadere da tutto questo.” E se certamente questo può essere vero per lui che canta, la stessa cosa la possiamo affermare rispetto a tutti quelli che ascoltano le sue canzoni: anch’essi evadono da un mondo troppo brutto per essere vero.



L’INFANZIA DEL CANTANTE

Lo abbiamo accennato anche in precedenza: Caparezza ha amato la musica sin da quando era bambino. I dettagli di questa passione sfrenata (e a tratti anche alienante, diciamocelo) sono condensati sempre nella stessa intervista a Corriere.it: “La musica mi ha accompagnato fin da piccolo. Già quando avevo dodici o tredici anni componevo dei dischi con canzoni-demo. Tutti mi dicevano che vivevo in un mondo tutto mio e devo ammettere che avevano ragione: ancora adesso le cose stanno così. Io vivo in un mondo parallelo. Sempre da bambino usavo queste canzoni demo per sfidare a suon di note i personaggi di He Man and the Masters of the Universe (un cartone animato anni ’80 molto in voga all’epoca).



Per ognuno di loro inventavo addirittura un’intera discografia. Ricordo anche che realizzavo ogni singolo disco tramite dei post-it.” Di certo la fantasia non è mai mancata a Caparezza, che anche da grande ha continuato a dare libero sfogo al suo simpaticissimo e riflessivo mondo parallelo.