Tanta emozione per la ricomparsa in tv di Fabrizio Frizzi. Lo si intuisce scrollando la home di Twitter, traboccante di commozione e affetto: “D’accordo, è una replica, ma chi di voi non si è emozionato a vedere #FabrizioFrizzi a #CavalliDiBattaglia con #GigiProietti? L’amica @ritadallachiesa sicuramente. Abbraccio Rita”. “Anche io mi unisco al tuo abbraccio a @ritadallachiesa, una vera Signora sia in TV che nella vita”. Pronta la risposta dell’ex moglie e amica di Frizzi: “Me lo sono registrato…”. In generale, il pubblico è combattuto: “Che tristezza ma anche gioia nel rivedere #fabriziofrizzi nella sua ultima apparizione tv. Manca tanto a tutti e mancherà ancora di più con il passare del tempo”; “È sempre un piacere vederlo e contemporaneamente un dolore visto che non c’è più. Ci manchi tanto #fabriziofrizzi”. “Rivedere #FabrizioFrizzi in tv, che era casa sua… è bello! A volte nasce un affetto sincero e vero anche attraverso la tv, il cinema, il teatro, la radio, la musica… Io gli voglio tanto bene e spero di rivederlo ancora. #cavallidibattaglia”. [agg. di Rossella Pastore]
RIASSUNTO E COMMENTO TERZA PUNTATA DI CAVALLI DI BATTAGLIA
La terza puntata di Cavalli di battaglia inizia con una battuta. La “battuta”, a dire il vero, è più una canzone: s’intitola Serenata celeste ed è di Claudio Villa. Mimica e metrica sono ineccepibili; l’applauso, però, è un tantino flebile. “Era giusto per scaldarci”. La prossima volta partiamo e basta, va bene? “Visto il successo di questa poesia, ve n’ammollo n’artra”. Iniziamo col romanaccio: “Il sonetto si chiama Tarza“. Si sa, i romani vanno di fretta, è la ‘n’ finale è ‘na perdita de tempo. Terza: “Questa l’ho composta io, quando ho ricevuto un lascito”. Traduzione: “Mia moglie m’aveva lasciato”. Si volta pagina, ma il capitolo è sempre “comicità”: “Non ho mai pensato di condurre. Però mi ritrovo qui, e ho pensato di chiedere consiglio a lui”. Il “bravo presentatore” sarebbe Nino Frassica. “Per farlo ci vogliono tre cose: prima, essere vivi; seconda, avere minimo 3 anni, massimo 133; terza, salute”. Scontata: “Grazie!”.
Cavalli di battaglia è un programma economico e ambientalista: il riciclo è importantissimo. Così Frassica ripropone l’intervista doppia. “Il giorno più bello della vostra vita?”. “Oggi, ché ho incontrato Gigi”. Ma non era Garko? “Prima ho detto che avevamo il ‘bravo presentatore’. Ma Frassica è più una macchietta”. Per questo c’è Frizzi: “Mi piacciono le persone che sanno ridere. Una, in particolare: Fabrizio!”. Così la parodia de L’Eredità, con tanto di professoresse che s’impappinano. “Mi sa che avete sbagliato scheda. La presentazione non calza”. La “presentazione” sarebbe di Proietti, che si finge uno dei concorrenti. C’è l’evergreen (o everblue) delle domande: “Lo scorso anno, il mare di Perugia è stato premiato con la bandiera blu. Vero o falso?”. Risposta vera: “Sì”.
Paolo Bonolis spiega Cavalli di battaglia: “È una trasmissione che dimostra una cosa: il vecchio può convivere col nuovo. Il cantante canta, il ballerino balla, il poeta… poeta… Il conduttore, però, fa cosa diversa: conduce. Può parlare fino a quando non accade qualcosa. Ma se quel qualcosa non accade, come fa?”. Concetto interessante, ma la ciccia arriva dopo: lo sketch delle 5 mila lire è una genialata. Merito di Frizzi e Bonolis, con la loro ventata d'(auto)ironia. Proietti fa da “paciere”: “So che adesso siete rivali…“. Paolo smentisce: “Macché rivalità! E poi i quiz si somigliano tutti. Una volta sentii una cosa… ‘Chi incontrò Mosè sul Sinai?’. Risposta: ‘Saronni'”. Probabilmente pensava a Moser, lo sportivo. Morale: una “r” può fare la differenza tra personaggio biblico e ciclista leggendario. Menzione d’onore per il teatrino finale, intelligente e ironico in pieno stile proiettiano. In effetti potrebbe fare di più: gli basterebbe accostarsi ad attori professionisti e recitare la parte di se stesso. La sua parte migliore; di certo il suo cavallo di battaglia.