La critica ha bocciato il film “Il santo” di Phillip Noyce: “Modestissimo poliziesco avventuroso, ispirato all’antico film con Roger Moore, di rara ingenuità, assolutamente improbabile ed estremamente ridicolo quando pretende di essere serio: magnifiche riprese, personaggi caricaturali e sceneggiatura gruviera”, ha scritto Massimo Bertarelli, sul Giornale. Roberto Nepoti, su Repubblica, ha commentato: “Ricco di dollari e di effetti speciali, Il Santo ha la compattezza drammaturgica di un colabrodo: comincia come una tragedia, diventa una spy-love-story, finisce in farsa. E aggiunge una promessa di continua che non attendiamo con troppa ansia”. E ancora: “Mai tanto rumore per quasi nulla, perché la storiella, assai risaputa”, sono le parole di Maurizio Porro sul Corriere della Sera. Ricordiamo che “Il santo”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda sul Nove a partire delle 21.15 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a dPlay, cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA REALIZZAZIONE DELLA PELLICOLA
Una pellicola d’azione è la proposta che Canale Nove fa ai suoi telespettatori nella prima serata di oggi, lunedì 18 giugno 2018 con il titolo Il Santo, il film è stato realizzato nel 1997 negli Stati Uniti ed è stato affidato alla regia di Philip Noyce che ha lavorato sul soggetto e sulla sceneggiatura di Jonathan Hensleigh. Il Santo è un film dedicato alla figura di Simon Templar. Titolo della pellicola ‘Il Santo’ ed è dedicato alla figura del ladro a modo suo gentiluomo, non proprio affine ad Arsenio Lupin, ma dotato di una certa classe, nato tra le pagine di oltre 50 racconti usciti dalla geniale penna di Leslie Charteris con il nome di ‘Simon Templar’. La televisione incontrò Simon Templar tanti anni fa ed il ladro aveva il volto, la classe, l’eleganza recitativa di Roger Moore, uno dei telefilm più amati negli anni ’70 assieme, inutile dirlo, ad ‘Attenti a quei due’, con la ‘strana coppia’ di poliziotti interpretata dallo stesso Roger Moore assieme a Tony Curtis. Stiamo parlando di leggende, non si può non avere un occhio critico se il cinema decide di riproporre in chiave moderna un capolavoro del passato. Ma Simon Templar fu solo telefilm, motivo per il quale finalmente anche il grande schermo incontra il personaggio in chiave di lungometraggio con una produzione che affidata a Val Kilmer la responsabilità di rendere ‘Il Santo’ un film credibile. Produrre ‘Il Santo’ è stato un vero atto di coraggio da parte della produzione, per chi ha vissuto l’epopea del telefilm interpretato da Roger Moore, la figura di Simon Templar è un vero mito e scegliere un attore che potesse interpretare il ruolo non dev’essere stata cosa facile. Val Kilmer ha la faccia giusta, la tecnica giusta, per quanto Roger Moore è ‘gentleman’ inside, sino all’osso, attore di classe inimitabile. ‘Il Santo’ è però un buon film, tutto sommato passato in sordina, pronto ad essere riscoperto grazie al prime time di Canale Nove per una serata in cui giallo e noir s’intersecano in un lungometraggio piacevole.
NEL CAST VAL KILMER
Il Santo, il film in onda su Canale Nove oggi, lunedì 18 giugno 2018 alle ore 21.25. Una pellicola thriller del 1997 che è stata affidata alla regia di Phillip Noyce, australiano, conosciuto soprattutto per la sua attitudine al giallo anche thriller, come ne ‘Il collezionista di ossa’ o nel 2014 nel mondo della fantascienza cinematografica con ‘The Giver – Il mondo di Jonas’. ‘Il Santo’ ha quindi il volto di Val Kilmer ed al suo fianco ruotano diversi attori interessanti come la co-protagonista Elisabeth Shue, nominata all’Oscar con il film ‘Via da Las Vegas’, timidamente già apparsa come attrice teen-ager nel cinema in ‘Per vincere domani – The Karate Kid’, era la ragazzina di cui s’innamorava Daniel LaRusso. Da segnalare nell’ottimo cast anche l’attore dell’ex Iugoslavia Rade Šerbedžija, tanti film nel palmares ed una buona caratterizzazione dei suoi personaggi. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
IL SANTO, LA TRAMA DEL FILM THRILLER
Il Santo cresce in orfanotrofio, un rifugio per bambini cattolico dove riceverà il nome di John Rossi (Giovanni Battista de’ Rossi come nome originale), santo cui si vota l’orfanotrofio. La sua impostazione cattolica rimarrà tutta la vita, anche quando sceglierà la via del crimine elegante, dandosi l’appellativo di Simon Templar, in onore di quel Simon Mago templare, definito il primo eretico vero della storia della cristianità. Quindi ladro e gentiluomo, uomo raffinato e mai pago nell’osare colpi anche audaci. Templar è nell’Europa dell’est, cammuffato al fine di rubare i microchip aziendali della Tretiak Oil Company mentre il suo amministratore, il miliardario Ivan Tretiak tiene un comizio amministrativo ai soci. Il figlio di Tretiak s’accorge del furto nonostante Templar si travesta in un altro modo e, una volta riferito l’accaduto al padre, invece di essere denunciato, Simon Templar viene ingaggiato per rubare la formula della fusione nucleare fredda, da poco scoperta da parte della scienziata britannica Emma Russell. Templar quindi, sotto il monicker di Tommaso Moro, si trasferisce ad Oxford per osare qualcosa di molto arduo ma ha un piano e lo mette in atto. Ruberà la formula e la consegnerà al committente del furto pur sapendo che forse andrà in mani sbagliate, pericolose?