Sarah Ferguson “rinasce” e cambia vita. Dopo il matrimonio con il Principe Andrea d’Inghilterra, il suo nome “cambiò” in “Fergie la rossa”, per via della sua fluente chioma fiammeggiante. Con le nozze divenne duchessa di York e con il divorzio, ha perduto il titolo ma non certo la popolarità. La rossa spumeggiante nel corso della sua vita non si è fatta mancare nulla, dalle gioie ai dolori. Tra gossip e imprese eccellenti, ha avuto modo di occuparsi di tanta solidarietà e di infanzia abbandonata. Da tempo appassionata di cinema, ha cambiato veste producendo documentari. E così, al fianco di Martin Scorsese nel 2009 ha avuto il piacere di lavorare alla realizzazione di “The Young Victoria” che ha vinto l’Oscar per i costumi. Oggi, a distanza di quasi dieci anni vuole riprovarci proponendo il nuovo progetto in costume, ambientato in epoca vittoriana: “L’anno prossimo lo presenterò proprio qui, in questa splendida Sardegna che ho imparato ad amare”, racconta intervistata da Titta Fiore tra le pagine de Il Mattino, in occasione della prima edizione di Filming Italy Sardegna Festival.



Sarah Ferguson in Italia

Sarah Ferguson non smette di ringraziare l’Italia per l’accoglienza meravigliosa: “Mi sono sentita me stessa, sempre e solo Sarah, una donna capace di darsi da fare per gli altri. Con la mia fondazione ho affiancato anche il lavoro della famiglia Moratti a San Patrignano, dedicarmi al sociale mi dà un’enorme soddisfazione”, racconta. Il Principe Harry si è recentemente sposato con Meghan Markle e l’ha voluta al matrimonio nonostante il parere contrario della Royal Family: “Sono entrata a Westmister portando Diana nel cuore. Sono molto grata a Harry per avermi invitata, per me è stato un giorno importante. Percorrere da sola la navata mi è sembrata la metafora della mia vita e sono contenta di avere avuto la forza di farlo. Le nozze sono comunque un momento di gioia, in ottobre tornerò nella stessa cattedrale per quelle di mia figlia Eugenia e non vedo l’ora”. E nell’anno del #MeToo, il suo pensiero è molto chiaro: “Io credo nell’inclusione. Gli uomini e le donne sono come l’acqua e i sassi di un fiume, per esistere in armonia hanno bisogno l’una degli altri. Le donne hanno qualità enormi come l’istinto, la sensibilità e la creatività che è bello condividere. Senza inclusione non c’è futuro”.

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