“Cosa vedono le mie fosche pupille!” Ebbene, cosa vedono? “Serena Dandini!”. “So’ venuta apposta per toglierti il fiocco”. Travestimenti a parte, la Dandini si gode lo spettacolo: “Sei un cavallo di razza. È un piacere essere qui”. Parlando ancora di cavalli, la conduttrice sa il fatto suo: “Io ho avuto i miei guru, mica ho fatto tutto da sola”. Tra questi, anche Corrado Guzzanti. “No, non ci credo! È lui!”. Guzzanti fa il suo ingresso in pompa magna. E la Dandini fa da spalla: “Finalmente è tornato! Devo dire che ne sentivo la mancanza”. Guzzanti recita la parte del Messia. “Quasi mi emoziono”. Così pure Proietti, che ha una richiesta precisa: “Ci fai Lorenzo?”. Come no: “C’ho cinquant’anni ma la maturità non l’ho mai presa”. Non ne dubitavamo. “Secondo me sta ancora là”, dice a ragione Serena. E Brunello, che fine ha fatto? “Nasco poeta e vado avanti così”. Un esempio: “Al mattino, io mi specchio in te… e nei tuoi occhi mi rado”. Questa è bella. La chiosa: “Se fossi cane, bau, se fossi gatto, miao, se fosse tardi… ciao”. Ed è tardi: “Grazie a Corrado Guzzanti!”. [agg. di Rossella Pastore]



LA DANDINI SU RAI 3

Torna in televisione dopo poco più di un anno il programma televisivo ‘Cavalli di battaglia’ sui canali Rai. Tra i vari nomi in lista c’è anche quello della brava presentatrice Serena Dandini, una che la televisione la conosce praticamente come le sue tasche, La 64enne, infatti, nel corso della sua lunga carriera ha presentato tantissimi programmi, di successo e non, e a parte una piccolisima parentesi in Mediaset è una delle fedelissime di mamma Rai. Nella sua lunga militanza ha avuto modo di essere a contatto con personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, italiani e stranieri. Pochi sanno che Serena Dandini ha anche conosciuto il leader dei Nirvana Kurt Cobain quando presentava Tunnel, e questa è rimasta anche l’ultima esibizione del cantante grunge che da lì a un paio di mesi si sarebbe tolto la vita con un colpo di fucile alla testa. Il programma in questione andava in onda su Rai 3 e prevedeva la partecipazione anche dell’inserabile Corrado Guzzanti assieme ad Antonello Fassari. Per gli storici della tv e per i fans dei Nirvana quell’esibizione ha assunto nel tempo un valore inestimabile e piuttosto sinistro.

‘SEMBRAVA UN CUCCIOLO’

Siamo nel febbraio del 1994 e i Nirvana stanno ancora promuovendo la loro terza fatica, ossia l’album In Utero. Kurt Cobain, Krist Novoselic (bassista) e Dave Grohl (batterista) sono ancora sulla cresta dell’onda nonostante l’ultimo disco abbia riscontrato vendite nettamente inferiori alle aspettative createsi dopo l’uscita di Nevermind. Sul palco di Tunnel i Nirvana suonano ‘Serve the Servants’, il primo brano della scaletta di In Utero. Kurt Cobain è totalmente assente, vuoto, sembra un fantasma. Il contrasto con Novoselic è straniante: mentre il bassista saltella di qua e di là sorridendo come se nulla fosse, Cobain sembra soffrire come un animale in gabbia. Dirà Serena Dandini: “Osservando Kurt Cobain mi è sembrato di vedere una persona dalla sensibilità estrema, indifesa; difficilmente riuscivi a reggere il suo sguardo e guardarlo dritto negli occhi. Sembrava davvero un cucciolo braccato dal mondo.” Finita ‘Serve the servants’ Corrado Guzzanti si metterà a scherzare con loro nei panni di Lorenzo, un ragazzo adolescente, ma a dargli corda saranno solo Grohl e Novoselic. Cobain se n’era già andato.

‘UN GOVERNO STILE FRANKENSTEIN’

Ma lasciamo perdere il passato e la straziante storia di Kurt Cobain per catapultarci sull’attualità e su quello che sta accadendo in questo momento. Serena Dandini non è una che parla molto ma, quando lo fa, certamente non lascia indifferenti, anzi. Recentemente la presentatrice ha detto la sua sulla drammatica situazione politica italiana a La 7, dove la sempiterne Lilli Gruber l’ha piacevolmente ascoltata. Anche in questo caso Serena Dandini non si è lasciata alle spalle l’umorismo, che da sempre l’accompagnata nella sua lunga carriera. Ecco infatti cosa ha detto ai microfoni di La 7: “Beh, cosa posso dire sulla situazione politica, di certo è molto strana. In questi anni ricorre il bicentenario della nascita di un romanzo importantissimo come Frankenstein. Diciamo che il nuovo Governo sembra un po’ la creatura di Mary Shelley: è assemblato con tanti pezzi differenti uno dall’altro, che hanno forse davvero poco in comune. Servirebbe la scintilla.”