Giuseppe Zeno fa parte delle new entry del cast di “Tutto può succedere” nel ruolo di Francesco. “La storia tra Francesco e Sara (Maya Sansa) avrà dei risvolti interessanti: lei irrompe nella sua vita e lui ne rimane subito attratto. Tanto da cambiarlo profondamente… ma non posso anticipare altro”, questo il commento dell’attore intervistato tra le pagine di TV Sorrisi e Canzoni. Lavorare con la sua collega pare averlo arricchito molto, specie dal punto di vista umano, oltre che artistico. Dopo essere stato apprezzato in fiction TV di successo come “Il paradiso delle signore” e “Scomparsa”, torna nella terza stagione della serie che va in onda ogni lunedì sera. Fortunatamente l’attore, nonostante la serie fosse già collaudata da anni, ha avuto modo di entrare in punta di piedi e ambientarsi fin da subito: “Sono orgoglioso di far parte di una saga che, per la regia e la preparazione degli attori che vi recitano, strizza l’occhio al cinema”, confessa con gioia.
Giuseppe Zeno racconta il suo personaggio
Per Giuseppe Zeno poco cinema e molta TV, solo un caso? “Probabilmente una scelta degli addetti ai lavori legata forse al fatto che sono un volto identificato con la tv. Probabilmente non è ancora arrivato il mio Tre metri sopra il cielo!”, afferma. A novembre è diventato papà per la prima volta della piccola Angelica, figlia avuta dalla compagna e collega Margareth Madè. Attualmente la bimba di nutre di latte e tra poco comincia lo svezzamento ma presto, il cinema e la TV potrebbero essere tra le sue vere passioni: “Quello che vorrà fare nella vita si vedrà. Io e Margareth ci impegniamo a farle trascorrere un’infanzia e un’adolescenza normale in modo che possa poi scegliere serenamente il suo futuro”. Per interpretare la parte di Francesco in “Tutto può succedere”, si è ispirato a qualche ruolo precedente? “Mai replicare quello che si è fatto. Mi lascio alle spalle il personaggio appena interpretato per percorrere, ogni volta, una strada nuova. In sostanza, indosso i panni di qualcuno adeguandomi al racconto del set e vivendo, scena dopo scena, ciò che viene richiesto”.