Le riprese della quinta stagione di Che Dio ci aiuti, l’amatissima fiction della Rai prodotta da Lux Vide e che ha come protagonista principale Elena Sofia Ricci prenderanno presto il via, ma non avranno come location Fabriano, la città delle Marche che ha fatto da sfondo alle vicende di Suor Angela e delle ragazze del suo convento nelle precedenti stagioni. La produzione di Che Dio ci aiuti era attesa a Fabriano per lunedì 25 giugno per allestire il set in vista dell’inizio delle riprese fissate per il 14 luglio. In città, però, non è mai arrivato nessuno e il sindaco, su Facebook, si lascia andare ad un duro sfogo per non essere stato avvisato. “Lunedì 25 era la data nella quale la troupe della fiction sarebbe dovuta venire a Fabriano per iniziare ad allestire le location per i primi ciak previsti a luglio. Settimana scorsa si sono rincorse voci su una rinuncia a venire a Fabriano ma, nonostante i contatti avuti con la Film Commission e i funzionari regionali, non ne siamo venuti a capo. Nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata a questa amministrazione che nel frattempo non ha mai sospeso le attività concordate con i responsabili della fiction per preparare le città”, scrive il Primo Cittadino di Fabriano non nascondendo la sua delusione per dover rinunciare ad una fiction che ha portato alla città molta visibilità.
CHE DIO CI AIUTI 5: LE RIPRESE SPOSTATE IN UMBRIA?
Non si conoscono ancora i motivi che avrebbero spinto la produzione di Che Dio ci aiuti 5 a rinunciare alle riprese in quel di Fabriano. Tuttavia, la decisione potrebbe essere dettata dalla voglia di cambiare la location come avvenuto in passato con Don Matteo le cui riprese, dopo anni, sono state trasferite da Gubbio a Spoleto. Proprio l’Umbria potrebbe essere la regione che potrebbe accogliere Elena Sofia Ricci e il resto del cast di Che Dio ci aiuti in virtù di un consolidato rapporto con la Lux Vide. In attesa di scoprire se i nuovi episodi saranno girati tutti a Roma o si cercherà una nuova sistemazione, il sindaco di Fabriano conclude così il suo sfogo: “Consideriamo questo atteggiamento profondamente offensivo nei confronti dell’Amministrazione e di tutta la città. Non ci sono giustificazioni di sorta non tanto per la decisione ma per la mancata comunicazione. Un comportamento che delinea una assenza assoluta di professionalità e che getta un ombra di inaffidabilità pesante da cancellare”.