Dopo 18 anni di silenzio, il caso di Manuela Teverini è stato riaperto e il marito Costante Alessandri risulta iscritto sul registro degli indagati per la sua scomparsa. Il mistero inizia infatti nell’aprile 2000: è questa l’ultima data in cui la donna viene vista in vita. Nei mesi successivi vengono fatti degli accertamenti proprio sul marito della donna, come ricorda l’Ansa, che si concluderanno due anni più tardi con il suo arresto. Alessandri tuttavia viene liberato appena un mese dopo aver trascorso la detenzione nel carcere di Forlì. Chi l’ha visto? approfondirà il caso di Manuela Teverini nella sua puntata di oggi, mercoledì 27 giugno 2018, a partire dagli ultimi sviluppi. La decisione di aprire di nuovo il fascicolo rappresenta infatti una svolta nel caso e potrebbe portare presto a capire che cosa sia accaduto alla mamma di Capannaguzzo. La figlia Lisa ha oggi vent’anni e si è unita nel tempo al resto dei familiari di Manuela perché venisse fatta luce sul mistero. Sono ancora in corso le indagini promosse dall’inchiesta bis, che rimette ancora una volta al centro l’area vicina all’abitazione di Alessandri, così come l’abitazione del fratello ed una zona di Bagnarola, dove è presente una vecchia cava di argilla.
L’appello della figlia Lisa
I resti di Manuela Teverini potrebbero trovarsi vicino alla casa di famiglia da cui è scomparsa 18 anni fa. Ne è convinto il Procuratore, che ha richiesto il rinvio a giudizio del marito Costante Alessandri. Difficile tuttavia che le nuove perlustrazioni possano portare alla luce l’eventuale corpo della donna, all’epoca 35enne e con una figlia di pochi anni. La famiglia di Manuela intanto attende da tempo di poter dare degna sepoltura alla donna, di poter recuperare le sue spoglie. Non è la prima volta che l’abitazione di Alessandri e i campi nelle immediate vicinanze vengono perlustrate degli inquirenti, tutte piste risolte con un buco nell’acqua. Negli anni infatti gli inquirenti si sono avvalsi del supporto dei sommozzatori anche per scandagliare il laghetto di Capannaguzzo, in provincia di Cesena, così come dell’ausilio dei cani molecolari e del georadar, impiegati anche qualche mese fa. Nei giorni successivi alla sua scomparsa, Alessandri ha invece parlato di una lite avvenuta con la moglie, il movente che a suo dire avrebbe scatenato la decisione di Manuela di lasciare la città. Una tesi supportata dal ritrovamento successivo della Fiat Uno blu della donna, ricorda La Repubblica, nelle vicinanze di una stazione di Cesena e avvenuto poche ore dopo l’annuncio della scomparsa, ad opera del fratello di Alessandri. “Non ho paura di sapere com’è successo. Ma di sapere chi“, ha sottolinea la figlia della vittima, Lisa, ai microfoni di Chi l’ha visto?. In poco più di un anno la posizione di Alessandri sembra essersi aggravata di molto, fin dalla confessione shock che l’uomo avrebbe fatto una prostituta e trasmessa dal programma di Rai 3. In quell’occasione, ricorda Adnkronos, avrebbe ammesso la propria colpevolezza sull’omicidio di Manuela Teverini: “Sono stato io, sono stato io“, avrebbe ripetuto all’interlocutrice, “Ho fatto un buco e l’ho messa sotto terra”. Nel marzo del 2017, Alessandri viene indagato anche per possesso di materiale pedopornografico, mentre dovrà presentarsi all’udienza preliminare il prossimo 6 luglio 2018.