Piero Chiambretti intervistato tra le pagine de La Verità, si confida e parla di televisione. 62 anni compiuti da poco e una gloriosa stagione di Matrix Chiambretti nella seconda serata di Canale 5. “Ogni puntata è come una operazione a cuore aperto. Certo non salviamo vite, ma le nostre scemenze le scriviamo come fossero un film da Oscar”, confida intervistato da Maurizio Caverzan. Il conduttore oltre che di televisione ha voluto parlare anche di politica, specie dopo la confusione degli ultimi tempi: “In questi giorni ho avvertito una sensazione di precarietà come poche volte”, rivela e poi aggiunge: “Premetto che sono un italiano sbagliato perché credo nel Paese ma sono anni che non voto. Alla cabina elettorale preferisco la cabina balneare”. Un suo amico che lavora nell’alta finanza dice che siamo tecnicamente falliti: “Quanto alla nascita del governo, sembrava una puntata del Grande Fratello: chi entrava e chi usciva, chi elogiava in diretta e accoltellava nel backstage. Forse si poteva nominare subito premier Simone Coccia, il compagno dell’onorevole Stefania Pezzopane”.
Piero Chiambretti ha iniziato dalle crociere come Berlusconi
Parlando ancora di televisione (e anche un po’ di trash), si cita ancora il Grande Fratello e le polemiche scatenate da Lele Mora che ha parlato di tre faide: quella del lungo, quella del corto e quella del pacioccone. Piero Chiambretti ha qualche idea sui possibili riferimenti? “C’è una certa competizione tra i gruppi di lavoro che producono più ore nei palinsesti. Oppure possono essere persone vicine a Piersilvio Berlusconi”. Poi ironizza: “Il corto potrei essere io, ma non c’entro con le faide perché sono un cane sciolto”. La statura però, pare essere la seconda cosa che condivide con Silvio Berlusconi dopo la prima: avere iniziato sulle navi da crociera. “Ma io non avevo Fedele Confalonieri al pianoforte. Le crociere sono formative per due ragioni. La prima è che il pubblico è sempre lo stesso per nove giorni e devi cambiare gag ogni sera altrimenti dalla platea si alza un simpatico “già detta”. La seconda è che le donne ospiti non possono scappare!”.
Matrix Chiambretti, il trionfo del gender
Piero Chiambretti ha debuttato nel 1983 con Barbara d’Urso in Rai: “C’era anche Gigi Marzullo”. E sulla ruspante conduttrice napoletana niente da dire? “Era molto bella e vitaminica. Con quella energia e il fiume di parole che tuttora attraversano le sue trasmissioni”. Come spiega il conduttore le difese di Striscia la Notizia alla d’Urso e il GF contro gli attacchi all’Isola di Alessia Marcuzzi? “I motivi bisogna chiederli a lui. Ricci è un uomo libero: se qualcosa lo infastidisce prende posizione senza troppe diplomazie”. Chiambretti prosegue la sua intervista affermando di amare moltissimo il suo lavoro: “A Mediaset posso fare quello che ho in testa. Quando il risultato finale si avvicina all’idea di partenza sfioro l’orgasmo. La grande idea è quella che si realizza, quella che non si concretizza non lo era. Essere troppo avanti è come essere troppo indietro”. Matrix Chiambretti è il trionfo dell’ideologia gender: “Posso ospitare un nero, un bianco, un gay, un etero senza fare differenze. A volte normalità sta per omologazione. Penso che le persone siano tutte diverse tra loro. Invito o persone straviste di cui svelo lati inediti, oppure persone che non fanno tv”.