Da Fazio, Roberto Saviano legge il Manifesto di Ventotene. “Ma élite e popolo non sono le uniche keyword”. “Cambiamento”, per esempio, è stata una parola ab-usata. Bello il video del Post che fa ridere il pubblico: è il governo del cambiamento… di idee. “Si proclama e basta. Non importa nulla, eccetto gli slogan”. Salvini gli ha promesso querela: “Non lo temo. Ho avuto e ho nemici peggiori”. In ogni caso: “Deve darsi una regolata. E’ ministro; non è pensabile continuare a parlare così”. Con Fazio rievoca i bei vecchi tempi, e Destra-sinistra diventa popolo-élite. Come impeachment diventa impingement: un errore da dilettanti, o da… popolo. Lo stesso popolo che prima eleva, poi prende in giro. [agg. di Rossella Pastore]



LO SCONTRO CON SALVINI

Matteo Salvini ha deciso di replicare al video di Roberto Saviano pubblicato su Repubblica, nel quale lo scrittore accusa il ministro dell’Interno di non voler rispettare “il diritto del mare” secondo cui non si lasciano annegare le persone. «Querelo raramente ma oggi lo faccio volentieri nei confronti del signor Saviano», ha dichiarato il leader della Lega, spiegando che lo scrittore non aveva alcun diritto di dire quelle cose. «Il signor Saviano ha vinto una bella querela, non dal Salvini ministro ma dal Salvini papà!», ha aggiunto il numero uno del Carroccio. «Dando dei “vice scafisti” a persone che salvano vite in mare, sta dando anche colpa alla Guardia costiera italiana e di questo deve prendersene responsabilità», aveva anche detto Saviano. In un secondo filmato aveva commentato ancora le parole del neo ministro: «Invitare il ministro Salvini ad avere maggiore educazione e capacità di comprensione sembra impresa inutile. Disobbedite a questo ministro dell’Interno, quest’uomo vuole fare annegare le persone. Salvini non ha risposte sull’immigrazione, ma solo generica repressione». (agg. di Silvana Palazzo)



ROBERTO SAVIANO A CHE TEMPO CHE FA

Roberto Saviano è uno degli scrittori di rottura più importanti all’interno del panorama librario italiano. Il suo Gomorra è stato un libro che, quando uscì, scosse moltissimo l’opinione pubblica ed ebbe immediatamente un grande successo. Fu un inarrestabile best seller. Da quel libro è stato tratto prima un film e poi una seguitissima serie tv, che puntata dopo puntata trascina il pubblico in un meandro di traffici illeciti e criminalità organizzata. Il successo è stato enorme ma ha avuto anche i suoi riscontri negativi. Da circa dieci anni, infatti, lo scrittore vive sotto scorta per paura che qualcuno della criminalità organizzata possa fargli del male e attentare alla sua vita. Lo scotto da pagare è stato certamente alto ma questo non gli ha impedito comunque di partecipare a tantissimi format televisivi e di dire la sua in più di un’occasione. Ad esempio sarà presente a un programma oramai di culto come Che tempo che fa, dove è oramai praticamente di casa assieme a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.



ROBERTO SAVIANO CONTRO IL CAPORALATO

Roberto Saviano è, lo abbiamo detto, un personaggio di rottura. Forse sarebbe meglio dire un personaggio scomodo, visto anche che i suoi problemi non sono dovuti soltanto a Gomorra ma anche ad altri fronti. Uno di questi è, ad esempio, Stormfront, un sito internet neonazista che incitava all’odio e che aveva preso violentemente di mira proprio Roberto Saviano per alcune sue dichiarazioni. Lo scrittore, infatti, aveva in passato indicato un camerunense (al secolo Yvan Sagnet) come sindaco di Castelvolturno. Quella di Saviano era una provocazione, certo, ma aveva il preciso obiettivo di segnalare una vibrante protesta contro un crimine efferato contro l’umanità come il caporalato. Il camerunense era stato il primo a denunciare questo sistema criminale e per questo motivo è stato elogiato più e più volte proprio da Roberto Saviano. Ecco cosa ha detto su La Repubblica: “E’ proprio grazie a lui che dobbiamo una legge in Italia contro il caporalato.” Ma al sito internet di Stormfront questo non era andato bene.

TESTIMONE A PROCESSO

Il sito neonazista Stormfront a questa provocazione non aveva reagito affatto bene: “Quell’ebreo di Roberto Saviano vuole far eleggere sindaco di Castelvolturno un negro” e giù minacce. A processo contro di loro, Saviano si è lasciato andare a un lungo e violento sfogo: “Conoscere feccia e gentaglia come quella di Stormfront è fondamentale se vogliamo sapere con chi dobbiamo avere a che fare oggi come oggi. Una decina d’anni fa forse queste persone ci avrebbero fatto anche pena ma in questo preciso momento storico, con il mondo politico che va come va, non ci fanno pena. Ci fanno paura queste persone. Chi scrive su Stormfront non è altro che un cialtrone.

Questi buffoni si nascondono dietro le immagini di Goebbels o dietro nickname che definire ridicoli sarebbe poco.” Frasi forti, decise, quelle di Saviano, che mettono bene in evidenza la pochezza di determinati siti internet che potrebbero sembrare innocui ma che innocui non sono. I militanti di Stormfront, infatti, erano pronti all’azione: nella loro sede sono state trovate mazze di ferro, spranghe e diversi