Alberto Matano ha fatto dell’ingiustizia il suo recente successo in tv. Al fianco della conduzione del TG1, il giornalista ha realizzato con Sono Innocente, il programma di Rai 3, due stagioni vincenti con al centro le storie di chi ha subito un errore giudiziario. Presunti colpevoli spesso portati dietro alle sbarre per un errore di valutazione da parte della Giustizia, una macchina che in qualche caso è riuscita a condannare degli innocenti. Alberto Matano racconterà la sua personale esperienza a Che fuori tempo che fa, nella puntata di oggi, lunedì 4 giugno 2018. Al centro dell’intervento del cronista il suo ultimo libro, “Innocenti. Vite segnate dall’ingiustizia”, in queste settimane in libreria e pubblicate da Rai-Eri. Un viaggio all’interno delle vicende che hanno sconvolto l’opinione pubblica e già affrontate nel corso del suo programma, a partire dai casi più eclatanti che hanno trasformato la vita di persone ordinarie in un incubo senza fine. Diego Olivieri, Patrick Lumumba, Lorena Morselli e Enzo Tortora: sono solo alcuni dei nomi affrontati nel programma della rete pubblica da Matano, grazie all’intervento di testimoni e documenti storici.



ALBERTO MATANO, DAL TG1 A SONO INNOCENTE

Dal TG1 a Sono Innocente, Alberto Matano ha affrontato una nuova pagina della sua carriera grazie ad un contesto del tutto diverso. “Per me il telegiornale è casa”, ha sottolineato in un’intervista a Domani Press, ed è un lavoro che gli regala tante gratificazioni. Il programma che conduce su Rai 3 da due anni ha permesso invece al giornalista di “entrare in contatto con il dramma in maniera così diretta”. E’ questo che lo ha spinto alla fine non solo a fare una seconda stagione della trasmissione, ma anche a racchiudere alcune di quelle storie raccontate in tv nel suo libro “Innocenti. Vite segnate dall’ingiustizia”. Un racconto che Matano ha voluto affrontare per ridare alle tante persone che hanno subito lo sgarro della legge di ottenere un po’ della dignità perduta con arresto e carcerazione. Dodici storie che il giornalista ha selezionato in base ad una diversità di fondo e che grazie alla loro ordinarietà possono far capire al lettore, come “possono accadere a ciascuno di noi, in qualsiasi posto di Italia”. Ogni vicenda viene inoltre analizzata sotto tre punti di vista, l’arresto, la fase processuale ed infine il carcere. Tutti e tre strettamente collegati, che vanno dallo shock di vedersi in manette fino all’incubo del penitenziario. L’impossibilità di dimostrare la propria innocenza, grazie ad una giustizia che “a volte sembra un’utopia”. Un particolare che evidenzia Daria Bignardi nella prefazione del libro di Matano, che nonostante i tanti drammi affrontati nel programma in questi anni sente ancora di poter credere nella giustizia.

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