«Penso che la gente riconosca quando canti qualcosa che hai vissuto o stai vivendo… la gente è stufa delle canzoni create a tavolino, vuole sentire che ci sono posti dentro che hanno bisogno di essere colorati» parla così Ultimo in una recente intervista a GQ parlando della sua musica. Questa sera sale sul palcoscenico dei Wind Music Awards 2018 per esibirsi nel suo nuovo singolo dopo la performance con Fabrizio Moro. Una prima volta per il cantante che si dice infatti molto emozionato. Parole anche sul suo stile musicale e l’appellativo coniato per lui: «Cantautorap è una definizione nata dai giornalisti… – racconta Ultimo, vincitore della categoria giovani del Festival di Sanremo 2018 – io faccio semplicemente quello che mi passa per la testa, senza censure, o almeno ci provo». (Aggiornamento di Anna Montesano)
PRIMA VOLTA AI WMA
Ultimo questa sera salirà sul palco dell’Arena di Verona per ricevere il disco d’oro per il suo disco dal titolo Peter Pan. Il cantante, primo nella categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2018, raggiungerà i Wind Music Award 2018 a pochi giorni dalla pubblicazione del suo ultimo singolo “Ovunque tu sia“, un brano che farà parte del nuovo album in uscita il prossimo autunno. A parlare della canzone e del suo contenuto è stato lo stesso cantautore in un’intervista realizzata da Francesca Monti per Il Popolo Veneto: “E’ una richiesta d’aiuto che faccio a una persona, a cui chiedo di aiutarmi ad evadere da questo posto – ha ricordato Ultimo – perché ho scritto questo pezzo in un momento in cui era diventato tutto troppo monotono, anche le piccole cose, come prendere un caffè o guardarsi allo specchio“. Per questo motivo ha scelto di scrivere proprio questo pezzo anche se, come lui stesso ha ammesso, non conosce il destinatario di questo messaggio: “Non è nessuno in particolare, è una persona ipotetica“.
In concerto con Fabrizio Moro
Qualche settimana fa, esattamente a pochi giorni dalla sua presenza sul palco dell’Arena di Verona per i Wind Music Awards 2018, Ultimo ha aperto il concerto che Fabrizio Moro ha realizzato al Palalottomatica di Roma, un’esperienza di certo unica e che, come egli stesso ha ammesso a Francesca Monti per Il Popolo Veneto, difficilmente riuscirà a dimenticare: “E’ stato bellissimo, Fabrizio Moro è uno dei cantautori della scena italiana che mi ha influenzato di più, quindi aprire un suo concerto è stato come andare a cena a casa del tuo idolo a mangiare una pizza insieme“, ha ricordato il cantautore, che definendo tutto allo stesso tempo “fantastico e incredibile” ha rivelato alcuni piccoli dettagli sulle emozioni vissute nel corso del concerto: “Cantare davanti a così tante persone mi ha regalato una strana sensazione, non sai dove guardare e così guardi te stesso. E’ stato tutto molto figo“.
“Da sempre mi schiero dalla parte di chi non può parlare”
Intervistato da Francesca Monti per il Popolo Veneto, Ultimo ha ripercorso i motivi che l’hanno spinto ad adottare un nome d’arte così particolare, motivando la sua decisione con la necessità di dare voce a chi una voce non ce l’ha: “Da sempre mi schiero dalla parte di chi non può parlare, di chi vive ai margini, così ho scelto il nome Ultimo”, ha ricordato il cantautore. Di fondamentale importanza in questa scelta anche le sue umili origini, che lo hanno spinto a focalizzarsi soprattutto su quella fetta di umanità spesso dimenticata dal resto del mondo: “Io vivo a Roma, sono cresciuto non nei quartieri lussuosi dove le persone sfoggiano auto costose, ma con gente semplice che non ha pretese, che crede nei valori veri“; proprio per questo sente di dover dare voce agli ultimi, agli emarginati, così da dare un messaggio immediato ai suoi interlocutori: “È un bisogno che ho, far capire da subito chi sono a coloro che mi ascoltano, far vedere che sono una persona vera“