Jovanotti non potrà mancare al concerto di questa sera allo stadio San Paolo di Napoli in omaggio a Pino Daniele, a tre anni e mezzo dalla sua scomparsa. Per l’occasione, il cantante si è preparato al meglio, consapevole che dovrà cantare anche in napoletano. E non ha nessuna intenzione di sfigurare, lui che con il cantautore partenopeo aveva una grande amicizia. Per non arrivare impreparato, ha quindi chiesto l’aiuto di un amico che dovrà avvicinarlo al dialetto napoletano. Una scelta che Lorenzo ha condiviso con i suoi followers su Instagram, dove ha ammesso: “Ho un allenatore come quello di Rocky Balboa, è un mio amico, si chiama Luigi Vertaglio detto Gino, in tour si occupa di tutto quello che riguarda la band. Lui è napoletano Doc e mi sta dando lezioni di napoletano perché il 7 giugno allo Stadio San Paolo bisogna arrivare preparati non solo emozionati. Cantare Pino è tanta roba, ho scelto un paio di sue cose che mi legano a lui profondamente da molto prima che lo incontrassi”.
PINO DANIELE AMICO ED ESEMPIO DA SEGUIRE
La morte di Pino Daniele aveva colpito duramente Jovanotti che con l’artista napoletano aveva stretto una splendida amicizia. Per questo, nelle ore successive al decesso, Lorenzo Cherubini si era sfogato esprimendo tutto il suo dispiacere per l’addio ad una persona che aveva rappresentato per lui un esempio da seguire, permettendogli di diventare un musicista. Ecco un estratto da quel lunghissimo ed emozionante post: “Pino Daniele è stato il mio primo concerto (…) Che band strepitosa, io non ci capivo niente ma mi fecero sentire in una zona tra la festa e il pericolo, tra il sogno e la minaccia, tra la rabbia e la gioia, dove poi ho scoperto che avviene sempre la grande musica. Era una musica diversa, coraggiosa, libera, selvatica, intelligente e nuova e che mi era entrata dentro come qualcosa che non sai da dove arriva ma che ti porta via, pinodanielizza l’atmosfera”. E sull’amicizia, nata in occasione di un concerto insieme a Pino e a Ramazzotti, ricorda: “Con Pino legammo tanto, mi voleva bene e io mi sentivo un prescelto a poter essere in confidenza con quel grande artista che mi sembrava fatto di musica, pensava solo alla musica, zero menate, la musica al centro di ogni cosa. Mi regalò la sua amicizia sanguigna e fraterna. Pino era simpatico e ti faceva piegare dalle risate, quando voleva”.
JOVANOTTI, “LA SUA MUSICA MI HA ILLUMINATO”
Con grande emozione, Jovanotti sarà uno dei protagonisti del concerto di beneficienza dedicato a Pino Daniele, suo grande amico ma soprattutto un artista dal quale prendere esempio. Impossibile, a tal proposito, dimenticare i tempi del liceo durante i quali Jovanotti vedeva in lui una specie di luce da seguire. Lui stesso lo ha chiarito su Facebook: “La sua musica quando ero al liceo mi ha liberato e illuminato, e da grande la sua amicizia mi ha fatto diventare un musicista, mi ha fatto credere nelle mie potenzialità e nella possibilità di migliorarmi”. Jovanotti, che con Pino ha vissuto dei momenti indimenticabili nel 1994 durante un tour, ne apprezzava l’arte, la musicalità e l’uso della chitarra che rappresentava una specie di prolungamento del suo corpo: “Quando aveva la chitarra in braccio si completava una figura che non lasciava entrare dentro nient’altro, un equilibrio cosmico, il simbolo di una croce, non sto esagerando, senza la sua chitarra in braccio Pino era incompleto. E di quel suo falsetto naturale che usciva da quelle grandi ossa, ne vogliamo parlare?”