Continuano i processi a carico di Martina Levato e Alessandro Boettcher, conosciuti come la “coppia dell’acido” per via delle molteplici aggressioni messe in atto negli anni passati. L’uomo è già stato condannato in Cassazione a 14 anni di carcere per l’aggressione a Pietro Barbini, nonostante il liquido corrosivo sia stato lanciato dall’amante, ma i due si dovranno sottoporre anche agli altri verdetti. Sono in tutto tre le aggressioni con l’acido imputate ai due giovani: oltre a Barbini, i due hanno teso agguati identici anche a Giuliano Carparelli e Stefano Savi. Quarto Grado ripercorrerà i punti salienti del caso della coppia dell’acido grazie alla puntata che andrà in onda stasera, venerdì 8 giugno 2018. Uniti nel delitto, ma divisi nelle accuse, Martina e Alexander hanno scaricato spesso la responsabilità di ogni gesto all’altro. Per la Levato sarebbe stato infatti l’ex amante a spingerla e convincerla tramite raggiri psichici a mettere in atto le aggressioni contro le tre vittime. Boettcher infatti, ricorda Il Giorno, sarebbe stato geloso delle precedenti relazioni della donna e per questo avrebbe assunto il ruolo da regista, per punire i presunti rivali. Diversa la posizione dell’uomo, che in seconda battuta ha replicato come in realtà le cose siano andate diversamente: Martina avrebbe agito secondo rancore, “perché ho provato a tenere lontano mio figlio da questa vicenda, ma io non nutro rabbia”.
Il rapporto di Martina Levato e Alexander Boettcher
Martina Levato e Alexander Boettcher avrebbero avuto un ruolo principe in tutte e tre le aggressioni. Per i giudici dei diversi tribunali che li hanno visti sul banco degli imputati, la coppia dell’acido avrebbe agito secondo un piano ben preciso e non si sarebbe fermata se l’arresto non avesse impedito loro di portare avanti altri progetti. L’idea dell’acido sarebbe venuta in mente all’uomo, ammette Martina diverso tempo dopo la sua incarcerazione. Boettcher l’avrebbe infatti costretta a evirare Antonio Margarito, un’aggressione che non andrà a buon fine: “Siccome non ero stata capace di usare il coltello”, afferma in aula, “ha pensato di usare l’acido”. Smentita quindi la tesi dell’accusa che ha visto nella donna un tentativo di vendetta nei confronti dei suoi ex, trovando in Boettcher il complice giusto per mettere in atto il suo piano. Martina però afferma anche di essere diventata col tempo l’ossessione dell’ex amante e di essersi ritrovata invischiata in quello che chiama “un gioco perverso”, solo per amore di Alexander. “Non ho avuto la forza di dire no”, aggiunge, “solo adesso mi rendo conto che mi aveva sottomessa”. Diverso tempo dopo il loro arresto, la coppia dell’acido ha dato alla luce un bambino, Achille. In un primo tempo si era pensato all’affidamento ai nonni, ai genitori della Levato, ma la Cassazione ha dato invece il via libera all’adozione lo scorso gennaio, negli interessi del piccolo.