Il record di Pietro Mennea, di 10’’01 del 1979 è stato battuto. A superarlo, Filippo Tortu, vent’enne di Costa Lambro, vicino a Monza, che ha corso i 100 metri in 9’’99. Una vittoria che non ha rivoluzionato la vita né abitudini di Filippo che si è confidato con il settimanale Oggi: “Il motivo per il quale faccio atletica non è cambiato. Mi alleno tranquillo e spensierato, come ho sempre fatto, quindi non noto tutta questa differenza da prima del record”. Filippo ha vent’anni e per arrivare a questo traguardo, racconta, aver fatto numerosi sacrifici: “Ho fatto rinunce nell’alimentazione, spesso non sono uscito con i miei amici e ho rinunciato a giocare a calcio”. Sebbene i sacrifici non siano mai abbastanza, correre è ciò che rende più felice l’atleta: “Quando scendo in pista ha sempre il sorriso, mi viene naturale. Per me è un piacere correre”. L’allenatore è suo padre, un fattore che lo ha reso molto vicino alla sua famiglia: “La famiglia è il mio punto di partenza. Per me è fondamentale, è la mia forza”.



L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

Prima di ogni gara a Filippo piace essere rilassato, racconta di ascoltare un po’ di musica, per lo più, confessa, Patty Pravo. Poi fa un po’ di riscaldamento con il padre. Inoltre è anche uno studente universitario di economia: “Ho ricevuto una borsa di studio per l’atletica: dopo il liceo volevo continuare, ho avuto questa opportunità. Sono al primo anno, ho dato due esami. Mi sta dando una mano nell’atletica: penso che andare all’università mi dia una mancia in più, non solo nello studio”. Ma tutta la sua vita gira intorno alla sua grande famiglia: mamma Paola “la prima persona cui chiedo aiuto nei momenti di difficoltà”, Giacomo il fratello più grande “siamo molto amici e mi fa ragionare”, papà Salvino con cui si allena e le due nonne, Nonna Tita e Nonna Vittoria “entrambe sono le mie consigliere. Sono molto importanti: mi piace parlare con loro, fare domande sulla vita”.



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