Yoda non fa a tempo a distrarsi con qualche viaggio interstellare, per restare di stucco ogni volta che si sintonizza sulle frequenze terrestri. L’ultima novità che ha sentito riguarda i rumors su un ipotetico programma che sarebbe condotto dall’ex Presidente del Consiglio Renzi sulla storia e le bellezze di Firenze. Ora, se è vero che personalità più o meno note della politica, da Obama a Veltroni, si sono interessati di TV, è anche vero alla fine che per stare sul piccolo schermo bisogna possedere un minimo di phisique du role, e Renzi, nonostante la sua enorme autostima su questo tema, tale phisique proprio non ce l’ha. 



Diversi analisti hanno attribuito alla sua fastidiosa supponenza (condivisa con Maria Elena Boschi) la clamorosa sconfitta al Referendum costituzionale del 2016. Con la stessa aria di baldanzosa superiorità è riuscito a perdere una sfilza di consultazioni elettorali come nessuno mai, portando il Pd al livello più basso della sua storia. Il popolino lo chiama il bomba, il ganassa, venditore di spazzole, ciarlatano, mentre nell’ultima assise di partito, altrettanto severo è stato il giudizio complessivo dei maggiorenti del Pd. Zingaretti ha detto: «Renzi? Non si predispone mai all’ascolto degli altri». Gentiloni si è limitato a un laconico e glaciale: «Imbarazzante». Il sempre pacato Zanda ha sibilato: «Veniamo da quattro anni di sconfitte: Renzi non ha argomenti». Altri esponenti della minoranza sono stati ancora più espliciti: «Il suo discorso è stato un delirio». Se questi sono stati i commenti dei suoi compagni di partito, potete immaginarvi quelli degli altri politici. 



Chi lo vuole proporre per un programma televisivo probabilmente pensa di sfruttarlo come un fenomeno da baraccone, come la donna cannone, con quei difetti di pronuncia da cafoncello del Bar Sport e quella tragica somiglianza con Mr. Bean. Ma lui non se ne dà per inteso. Evidentemente pensa che un’ulteriore esposizione televisiva come conduttore di un programma culturale su Firenze potrebbero ridargli lo smalto perduto. Inoltre, su Matteorenzi.it, oltre a raccontare la sua solita verità sui posti di lavoro, ecc. – solfa, sembra più corretto, a Yoda – ha l’improntitudine di dichiarare (come se non avesse vissuto per anni di spot, tweet, post, dichiarazioni lampo, comparsate televisive): “Occorrerà una grande, faticosa, battaglia culturale per spiegare che non di solo spot vive l’uomo. Sono pronto a farla, amici, indipendentemente dal ruolo politico”. Oltre a non avere mai voluto ragionare sul senso delle molteplici sconfitte che ha procurato al Pd, il bomba evidentemente non riesce a rendersi conto del fatto che il suo solo apparire in TV fa perdere punti al partito e fa irritare sempre di più gli italiani. 



Che sia questo il luciferino motivo per cui Mediaset gli offrirebbe lo spazio? Oppure c’è qualcuno ai vertici di Forza Italia che ritiene davvero possibile un recupero di Renzi presso l’opinione pubblica? Nemmeno Yoda sa più cosa pensare. Ma se fosse così sarebbe meglio chiuderli entrambi in una stanza e obbligarli a vedere tre volte di fila il capolavoro di Billy Wilder “Il viale del tramonto”.