Ingmar Bergman, 100 anni dalla sua nascita: il 14 luglio del 1918 nasceva a Uppsala, in Svezia, uno dei registi più importanti della storia del cinema. Definito un “artista totale”, Bergman è considerato uno dei registi migliori dal punto di vista tecnico-visivo e uno degli sceneggiatori più complessi mai esistiti. Una carriera straordinaria, vissuta fino all’ultimo giorno, giunto il 30 luglio del 2007: all’età di 89 anni è scomparso nella sua casa di Faro, nello stesso giorno della morte del grande regista italiano Michelangelo Antonioni. Il successo è arrivato all’inizio degli anni Cinquanta, il film che lo ha lanciato è Un’estate d’amore, lungometraggio che riflette a pieno lo stato d’animo di quel periodo e in cui evidenzia per la prima volta tutte le sue potenzialità a livello espressivo. Nel corso di una intervista a Epoca, dichiarò che “Fu il primo film in cui cominciai a sentirmi veramente in grado di esprimermi. Era già parecchio che dirigevo film. A quell’epoca ero quel che si dice a digiuno di preparazione tecnica; anzi, dal lato tecnico, ero preoccupato, incerto e pasticcione. Però c’è una cosa da tener presente: che a quei tempi la tecnica era molto più complicata di oggi”.



INGMAR BERGMAN, 100 ANNI DALLA SUA NASCITA

La ribalta internazionale arrivò sei anni più tardi: da un soggetto scritto nel 1954, Bergman realizzò nel 1956 Il settimo sigillo, che ottenne il Premio speciale della giuria al Festival di Cannes. Successivamente arrivò il film più famoso di tutti: parliamo de Il Posto delle fragole, uscito in sala nel 1958. Numerosi i riconoscimenti ottenuti, tra gli altri l’Orso d’oro al Festival di berlino e il premio della critica al Festival di Venezia. Uno stile originale, che lo ha reso immortale e che lo celebra tra i migliori autori della settima arte. Tra le peculiarità della sua regia l’insistenza sui temi universali dell’esistenza umana, con sceneggiature profonde dal punto di vista letterario e con un comparto figurativo che ha fatto scuola. Un amore, quello per il cinema e per la regia, che lo ha spinto a lavorare fino agli ultimi anni della sua vita come vi abbiamo raccontato: nel 2000 ha girato per la televisione il film Bilmakarna, mentre nel 2003 ha girato Sarabanda. L’ultimo riconoscimento ricevuto è stato tra i più importanti: parliamo del Premio Federico Fellini per l’eccellenza della sua produzione artistica cinematografica.

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