Mentre il popolo del web difende Carlo Cracco dopo la pubblicazione, da parte di un cliente, dello scontrino del conto del suo ristorante “In Galleria”, lo chef non replica alla polemica e si dedica ad una causa più nobile. Cracco, infatti, cucinerà con i ragazzi di San Patrignano guidando la brigata di Sanpa il prossimo 20 luglio per celebrare il quarantesimo anniversario della comunità. “Ho scelto un menu semplice ma con qualche tocco creativo – spiega Cracco come riporta il portale winenews.it- sono voluto partire dall’uovo, che è uno dei miei signature dish, ma anche per il suo significato simbolico. L’uovo è infatti il simbolo della vita, del futuro e quindi della speranza, valori che sono cari anche alla Comunità di San Patrignano. Mi aspetto che i ragazzi vivano questa cena come un’esperienza formativa, mi piace pensare che anche il buon cibo possa unire, educare e dare gioia”. Sarà, dunque, un’occasione per mettere l’arte culinaria di Cracco a disposizione della solidarietà offrendo una serata indimenticabile a tutti gli ospiti della comunità di San Patrignano (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



IL POPOLO DEI SOCIAL CONTRO IL CLIENTE

Questa volta il cliente ha toppato. Dopo la storia della pizza che tutti hanno appoggiato non riconoscendo in quella foto la classica pizza napoletana, la storia dello scontrino non ha trovato il popolo dei social d’accordo. A parte il prezzo stellare pagato dal cliente, non ignano sicuramente, nessuno capisce come mai si vada da Carlo Cracco per poi lamentarsi sul web e fare la foto allo scontrino. La domanda questa volta non è perché Carlo Cracco venda una spremuta d’arancia nove euro e una bottiglia d’acqua sette, ma la domanda è perché si dovrebbe andare da uno chef stellato se non per provare la sua cucina. Sarà stellata, sarà cara, ma Cracco è sicuramente uno dei migliori chef e non sembra davvero necessario andare a comprare una bottiglia d’acqua da lui con tanti bar presenti a Milano. Solo voglia di far polemiche? Il popolo dei social concorda su questo e condanna il cliente, almeno questa volta: “ma perché invece di andare da e poi frantumarci le p**le perché avete speso troppo, non andate al McDonald’s e la facciamo finita?” Come contraddire i social… (Hedda Hopper)



DALLA PIZZA ALLA SPREMUTA

Qualche mese fa era stata la sua pizza gourmet a scatenare la discussione sul web, ma questa volta è il conto salato ad un cliente ad aver reso nuovamente protagonista di un polverone mediatico Carlo Cracco e il suo ristorante in centro a Milano. 41 euro per tre spremute (9 euro l’una) e due bottigliette d’acqua minerale da 7 euro ciascuna non può certo essere considerata una cifra ragionevole, anche se a sorpresa il cliente che ha pubblicato lo scontrino del bar Felix non ha ottenuto la solidarietà che sperava. Al contrario, sono moltissimi coloro che si sono scagliati contro di lui, ricordandogli come i prezzi fossero comunque stati esposti. Tanti i commenti di un simile tenore ai quali però si è sottratto il diretto interessato: nonostante la massiccia discussione sui social network, l’ex giudice di Masterchef ha evitato con eleganza di aggiungere carne al fuoco, godendosi quello che nonostante tutto continua ad essere un grande successo. [agg. di Dorigo Annalisa]



LA REPLICA DI SELVAGGIA LUCARELLI

Virale. Sì, anche lo scontrino del bar di uno dei ristoranti più rinomati di Milano è diventato virale. La rete è impazzita all’urlo di un turista straniero, entrato nel ristorante Felix di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele. “Nessuno ti obbliga ad andare da Cracco, Marchesi o chi altro. Però sappi che a Milano, in galleria, da Cracco o Marchesi quelli sono i prezzi”, scrive qualche utente. A seguire la scia del caso anche l’opinionista Selvaggia Lucarelli: “Se avete voglia di spremuta, andate da Cracco e poi frignate perché ve la fa pagare 9 euro, ricordatevi che la prossima volta c’è il fruttarolo sotto casa e lo spremiagrumi di nonna. Voi avrete la spremuta a 50 cent e non spremerete i co***oni a noi”. Dopo il caso della pizza, lo chef Carlo Cracco è stato notevolmente difeso dal popolo italiano. (Agg. Camilla Catalano)

POLEMICA STERILE

“Una polemica inutile”: è così che molti hanno appellato quando fatto da un cliente di Carlo Cracco nelle ultime ore. L’uomo ha pubblicato lo scatto dello scontrino rendendo virale il conto pagato nel ristorante che lo chef stellato gestisce nella Galleria del Duomo di Milano. 41 euro per due spremute e due bottigliette d’acqua, ma c’è chi ha trovato questo post davvero inutile. “I prezzi sono esposti, se non ti va bene alza i tacchi e vai”, ha commentato qualcuno sui social, seguito a ruota da molti altri utenti. Il costo delle consumazioni è infatti riportato nel menù del locale e il cliente avrebbe dovuto consultarlo meglio per non avere sorprese in cassa. Di fronte a queste considerazioni, la voglia di riportare il conto pagato è parsa a molti davvero stucchevole. (Aggiornamento di Anna Montesano)

“Paghi la location”

Continua a far discutere lo scontrino postato da un cliente di Carlo Cracco. Quest’ultimo ha voluto postare il conto pagato per due spremute e una bottiglietta d’acqua in Galleria a Milano dal famosissimo chef; un conto sicuramente salato ma prevedibilmente vista la location. Ed ecco, infatti, che il web invece di indignarsi per il conto in se ha accusato l’utente che ha messo in rete lo scontrino. Ed ecco alcuni dei commenti social più accesi: «Paghi la location e il nome: dov’è il problema? Nessuno vi obbliga ad andarci. Oppure ci andate per poi scrivere un post e godere per tutti i “mipiace” o “condividiseseidaccordo” che ricevete?»; e ancora «Fai una bella cosa: vai a comprarti succo d’arancia e spremuta al Conad e disconnettiti da Facebook»; e “Fanno benissimo a spennarvi così” (Aggiornamento di Anna Montesano)

Il web indignato con il cliente

Se ti rechi in uno dei ristoranti di Carlo Cracco, il conto sarà salatissimo, c’è poco da fare. Questa è la storia di un uomo che ha dovuto mettere mano al portafoglio per sganciare la bellezza di quarantuno euro per (udite, udite): tre spremute d’arancia e due bottigliette d’acqua. Un conto spropositato che l’avventore ha voluto postare su Facebook, per far sentire tutta la sua indignazione. Il tizio in questione, sperava – evidentemente – di ricevere anche la solidarietà del popolo della rete, ed invece… Senza nemmeno dirlo si è ritrovato ricoperto d’insulti. “A te, che con tutti i bar dove potevi prendere tre spremute e due acque sei voluto andare da Cracco in Galleria, e che poi pubblichi sdegnato lo scontrino: dovevi pagare almeno il doppio”. “Avete voluto la bicicletta pedalate e zitti”. “Fanno benissimo a spennarvi così: vi piace fare i fighetti… avreste dovuto lasciare anche la mancia, giusto per essere allineati”, queste solo alcune delle opinioni degli internauti.

Carlo Cracco, il salatissimo conto di un cliente diventa virale

Se vogliamo essere precisi, il cliente in questione ha pagato 41 euro così suddivise: 27 euro per tre spremute e 14 per due bottigliette d’acqua minerale (da 7 euro l’una). Oltre al conto quindi, lo sventurato amico si è trovato sommerso dagli insulti su Facebook. Ed infatti, il bar si trova proprio in Galleria a Milano e di certo, non poteva aspettarsi di pagare quanto realmente avrebbe dovuto. “I prezzi sono esposti, se non ti va bene alza i tacchi e vai”, ha commentato ancora qualcun altro. Il costo delle bevande è riportato chiaramente nel menù del locale e quindi, in questo caso, avrebbe dovuto solamente leggerlo con maggiore attenzione. “Schiaffo alla miseria, ci sono bambini che mangiano alle mense Caritas, ma non vi fate schifo? Che Dio vi fulmini”, si legge ancora in maniera fin troppo colorita. Insomma, se avete effettivamente bisogno di dissetarvi, vi andrà più che bene l’antico chiosco dietro l’angolo: non trovate? Se siete curiosi e volete interagire anche voi con gli utenti, potete cliccare qui per visionare il post.