La tigre di Cremona sarà sempre e solo Mina, grazie al lustro che la celebre cantante italiana ha regalato non solo al mondo della musica, ma anche alla sua città natale. Ancora oggi si ricorda la nascita del suo successo, quel trampolino di lancio che le è stato offerto grazie all’unione con gli Happy Boys. È stato con la band che Mina è riuscita ad aprirsi allo scenario internazionale. Il gruppo guidato da Nino Donzelli ottiene infatti una certa fama alla fine degli anni Cinquanta, quando una giovane Mina Mazzini bussa alla porta del frontman per proporsi come cantante. Sarà l’inizio di una lunga e fiorente carriera. Techetechetè approfondirà grazie alla sua puntata di oggi, martedì 17 luglio 2018, le grandi hit di un’artista intramontabile, che con il suo animo ribelle e determinata fin dalla più giovane età, è riuscita a coronare il suo sogno. Baby Gate, come si fa chiamare agli inizi del proprio percorso, riesce infatti in poco tempo a mettere in luce le proprie doti canore, ad affinare quella tecnica e quel timbro che la renderanno presto riconoscibile al pubblico italiano. Fino a novembre, Cremona canta Mina si unirà in una manifestazione in grado di raccogliere tanti artisti che parteciperanno all’incontro per omaggiare la sua tigre. A rendere omaggio a Mina saranno infatti nomi importanti come Irene Grandi e Dolcenera, uniti a musicisti del calibro di Danilo Rea, Alfredo Golino e Massimo Moriconi. 9 tappe di due ore, come ricorda Io Donna, che avranno luogo nel centro della città grazie a proiezioni di documenti storici e la narrazione da parte di un attore di alcuni capitoli della vita della cantante.
I grandi successi di Mina
Sono sempre tanti i tributi a Mina, la cantante che con la sua voce è riuscita a dare una sferzata al genere pop in Italia. Si ricordano della grande artista pietre miliari come “Parole parole”, il 110° singolo che ha pubblicato nel ’72 in un 45 giri che comprendeva anche Adagio. Scritta da Alberto Lupo, si tratta inoltre di una canzone che Mina ha voluto pubblicare con la sua etichetta privata, PDU, grazie alla distribuzione della EMI. Esibizioni che Mina, così come la sua rivale storica Milva, ha interpretato anche sul piccolo schermo grazie a tante trasmissioni di varietà e dedicate al mondo della musica, per lo più sotto la guida di Antonello Falqui, sempre attento fin dagli anni Sessanta a mettere in luce le voci più interessanti del panorama musicale italiano. “Un periodo di successi e di una televisione che non c’è più”, ha affermato ad Adnkronos nel 2000, ricordando quegli anni in cui si è formato il piccolo schermo del nostro Paese e i contenuti che hanno caratterizzato la tv nostrana. “Quando uscì da dietro a quel juke-box, al Musichiere“, ha sottolineato invece al portale minamazzini.it, “mi fu subito chiaro che la sua musicalità era affiancata ad una sua grande forza di impatto visivo“. Senza dimenticare quelle lunghe passeggiate che hanno visto Mina percorrere circa quaranta metri di palco al secondo Studio Uno di Teatro delle Vittorie, un’area che comunque non le toglieva l’abilità di riempire lo schermo con la sua sola presenza.