Il giallo di Marcheno ha subito una grande svolta quando gli inquirenti hanno appurato che Mario Bozzoli non è stato ucciso nella forno dell’azienda di famiglia. Una delle prime piste seguite per la scomparsa dell’imprenditore infatti riguarda la fonderia che conduceva con il fratello e due nipoti ed in cui sarebbero state svolte alcune attività sospette. Fra cui la pulizia approfondita dei forni nelle ore successive alla scomparsa di Bozzoli, oltre ad alcuni movimenti poco chiari di uno dei camion usciti quella notte. Chi l’ha visto? parlerà ancora del caso di Mario Bozzoli nel suo speciale di questa sera, mercoledì 18 luglio 2018. Si tornerà indietro fino a quell’ottobre di tre anni fa, quando l’imprenditore non ritorna a casa all’orario previsto. Scattate le ricerche, inizierà a farsi strada l’ipotesi inquietante che possa essere stato ucciso. Per trasformare il caso da scomparsa ad omicidio si dovrà attendere tuttavia lo scorso aprile, quando inizieranno ad emergere importanti testimonianze contro uno dei nipoti, Giacomo Bozzoli. Come ricorda Il Giornale di Brescia, l’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati come sospetto omicida, su cui potrebbe gravare anche la premeditazione. Secondo un’ex fidanzata dell’uomo, sembra infatti che più volte Giacomo Bozzoli abbia manifestato l’intenzione di uccidere lo zio Mario.
Mario è stato ucciso per motivi economici?
Mario Bozzoli è stato ucciso? La pista seguita ultimamente dagli inquirenti sul giallo di Marcheno sembra non lasciare troppi dubbi. Si vaglia soprattutto il movente per il delitto dell’imprenditore, di cui si sono perse le tracce nel 2015. Alla base dei sospetti si trova il movente economico e finanziario, legato alla fonderia che gestiva con il fratello e con i due nipoti Mario e Giacomo Bozzoli. I tre parenti infatti sono proprietari anche di un’altra azienda, aperta di recente, e con uno sviluppo veloce. Lo dimostrerebbe un preventivo arrivato alle mani di Mario Bozzoli, per la riparazione di alcuni forni dell’azienda di Marcheno che non erano mai stati interessati dai lavori. In questo modo l’imprenditore potrebbe aver scoperto che in realtà l’azienda dei familiari era stata sovvenzionata grazie alla sottrazione illecita del denaro della prima fonderia. A ciò si aggiungerebbe la decisione di Mario di vendere il prodotto dell’attività a un prezzo consistente grazie all’alta qualità della manifattura. Una scelta che andava contro i progetti del nipote Giacomo, che in una conversazione con un amico, riferisce Il Giorno, avrebbe parlato della volontà di uccidere il parente.