Carlo Vanzina è scomparso all’inizio di luglio, lasciandoci in eredità tantissimi film diretti nell’arco di oltre quarant’anni di carriera. Di alcuni di loro si è scritto e detto molto, anche perché vengono spesso riproposti in televisione. Di altri, invece, si parla meno, pur avendo avuto un certo successo, specialmente negli anni ’80 e ’90. È proprio a questi che vorrei dedicare una serie di articoli, così che alcune di queste calde sere estive possano diventare l’occasione per rivedere (o vedere per la prima volta) un film di questo prolifico regista. Iniziamo da Yuppies, uscito al cinema nel 1986.
Il film ci porta nella Milano da bere degli anni ’80. I protagonisti sono un notaio, un dentista, un pubblicitario e un socio titolare di un concessionario di automobili (interpretati rispettivamente da Massimo Boldi, Christian De Sica, Jerry Calà ed Ezio Greggio). Come da titolo, si tratta di giovani “rampanti”, che considerano la rivista “Capital” una sorta di Bibbia, e che cercano di imitare, a partire dall’orologio indossato sopra il polsino della camicia (persino dell’accappatoio), Gianni Agnelli. I nostri cercano e fanno la “bella vita”, tra party, servitù in casa, cene ai ristoranti, serate danzanti che iniziano dopo mezzanotte e consorti con possibilità di regalarsi una settimana bianca solo per combattere la noia. Un ritratto di una realtà allora certamente più diffusa nella capitale economica d’Italia.
Come in altre commedie italiane dell’epoca, sono sostanzialmente le donne il vero fulcro delle vicende, e non mancano le “bellezze” come Federica Moro (ex Miss Italia) e Corinne Cléry. Per un settentrionale d’adozione come me è certamente piacevole vedere il romano De Sica in mezzo ai “longobardi”. E non passano nemmeno inosservati alcuni attori che qualche anno più tardi saranno protagonisti della serie di Italia 1 ambientata nel liceo Giacomo Leopardi di Roma, “I ragazzi della 3a C”: Guido Nicheli, Sharon Gusberti e Isaac George.
Le vicende dei quattro protagonisti, molto attenti alle apparenze, ci mostreranno che in realtà non sono come appaiono: il dentista fedifrago soffre per il divorzio, il notaio fedele diventa invece donnaiolo, il playboy venditore d’auto è il solo ad andare in bianco con una ragazzina, il pubblicitario che sembra far tutto per il lavoro deciderà di licenziarsi. Proprio quest’ultima vicenda, quella con protagonista Jerry Calà, è uno degli esempi di quanto nel cinema di Vanzina i “primi della classe”, i “potenti” finiscano spesso per fare misere figure barbine.
Perché dedicare una serata a vedere Yuppies? Innanzitutto perché ridere non fa certo male, poi per vedere come Vanzina fosse capace di rappresentare uno spaccato della società italiana (molto prima che qualcuno si inventasse “il milanese imbruttito”) e anche perché si tratta del film che ha creato la coppia Boldi-De Sica. I due avevano già recitato insieme l’anno prima ne I pompieri, ma senza di fatto interagire tra loro (piccola curiosità: nel film di Neri Parenti recita anche Claudio Boldi, fratello di Massimo). Quello che è successo dopo è ormai storia del cinema italiano, che presto dovrebbe trovare un “lieto fine”. Infine, gli amanti della musica anni ’80 troveranno alcune hit di quel periodo a far da sottofondo alle vicissitudini dei protagonisti.
Una piccola annotazione su Yuppies. Oltre all’avvocato Agnelli, attraverso Willy, il personaggio interpretato da Ezio Greggio, viene evocato spesso (al telefono) un fantomatico “cavaliere”. Inoltre, nel film si fa riferimento un paio di volte a “Quark” (allora in onda in seconda serata su Rai 1) e al suo conduttore Piero Angela. La stella di quest’ultimo, nonostante gli anni trascorsi, brilla ancora.