Virna Lisi, una bellezza perfetta: verrà riconosciuta così per tanti anni , una chioma di capelli biondi che facevano girare la testa e una Hollywood a cui lei stessa ha chiuso la porta. “Così bella che il suo volto sembrava un dipinto”, ha sottolineato Simona Izzo in occasione dei funerali dell’attrice, avvenuti nel dicembre del 2014. E Virna Pieralisi, suo nome anagrafico, non poteva solo contare su un fascino irresistibile. Il suo talento era indiscusso sia a teatro che sul piccolo schermo, fino alle opere cinematografiche. “Una interprete sensibile, un’attrice vera, di talento”, la definisce invece la regista Liliana Cavani, che ha avuto l’occasione di guidarla in Al di là del bene e del male, una piece del ’77 tratta dall’opera omonima di Nietzsche. Virna Lisi verrà omaggiata inoltre da Techetechetè nella puntata di oggi su Rai 1.



VIRNA LISI, LE FICTION IN TV

La passione per il teatro e per lo spettacolo la spingeva a recitare di continuo. “Cosa che è riuscita a fare fino all’ultimo”, ricorda ancora la Cavani durante l’ultimo saluto all’artista. La bellezza è stata forse il suo trampolino di lancio, ma a un certo punto ha rischiato di diventare un freno per la sua carriera. Tale da oscurare le sue doti davanti alla telecamera, “perfino troppo bella”. Uno charme che la distinguerà persino negli anni successivi, con l’avanzare dell’età e con la decisione di dirigersi, nella seconda metà della sua carriera, più verso il mondo della televisione. La si ricorda infatti vincente, passionale e drammatica in Caterina e le sue figlie, la fiction di tre stagioni di Canale 5, e ne Il bello delle donne, che si è conclusa due anni prima dopo due stagioni di successo. Virna Lisi è molto di più delle fiction che rimangono nella memoria delle generazioni più giovani e che l’hanno vista fra gli interpreti principali. Per i telespettatori nostalgici, quei lavori che la vedranno comunque vincente sono solo una delle tante dimostrazioni della qualità della sua recitazione.



I PREMI VINTI

Due David di Donatello alle spalle e sei Nastri d’Argento sottolineano la carriera di un’attrice intramontabile, in grado di mettersi in risalto negli anni Sessanta grazie a film come Signore & Signori di Pietro Germi, una commedia all’italiana dove la Lisi interpreta una cassiera che si invaghisce di un uomo sposato. E altre pellicole in cui forse è persino irriconoscibile, come Le cicale di Alberto Lattuada (1980), dove una Lisi stravolta nel suo aspetto interpreta una cantante caduta in disgrazia e che le varrà un David di Donatello. “Che meriti hai per il tuo aspetto”, dichiarerà diversi anni dopo a Il Fatto Quotidiano, sottolineando come la sua bellezza fosse all’ultimo posto della sua scala di valori. E come le grandi dive del cinema, la Lisi ha detto anche diversi no. Ha rifiutato per esempio di diventare la Bond-girl di uno dei capitoli della saga cinematografica su James Bond, 007: dalla Russia con amore del 1963. E no anche per Playboy che come ricorda Panorama l’ha corteggiata a lungo perché posasse senza veli. 

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