Il dj, conosciuto in ogni dove nel mondo, ha portato sul palco del Wind Summer Festival la sua “I belive”, un brano molto differente dai precedenti dal momenti che si allontana molto per il suo sound. “Sto sperimentando un nuovo suono. Per “I Belive” non c’è nessun apparecchio elettronico, ma tutta la musica è acustica, creata con strumenti veri e propri”. La conduttrice del Wind Summer Festival, Ilary Blasi, è onorata di poter condividere il palco con Bob Sinclair e per l’occasone il dj francese regala al pubblico italiano un mix di due minuti con le canzoni più belle, più ascotate e più amate degli ultimi anni. A chiudere la serie di canzoni non poteva che essere “A far l’amore”, la celebrazione moderna della famosissima canzone di Raffaella Carrà. Con Bob Sinclair conclude l’appuntamento a Piazza del Popolo del Wind Summer Festival che, a settembre, si traferirà a Milano dove verrà decretato il vincitore, il cantante ad aver realizzato la hit dell’estate. (Agg. Camilla Catalano)



IL DJ ACCENDE L’ESTATE

A riscaldare la calda estate italiana ci sarà lui, Bob Sinclar, uno dei Dj più famosi e apprezzati in tutto il mondo. Il francese, nome d’arte di Cristophe Le Friant, sarà uno dei protagonisti assoluti del Wind Summer Festival 2018, rassegna musicale presentata da Ilary Blasi assieme a Daniele Battaglia e a Rudy Zerby. Anche se adesso Bob Sinclar è un regista affermato e decisamente sulla breccia, le cose, almeno all’inizio, non sono state affatto semplici per lui. Ecco cosa ha detto il famoso Dj a sito internet Supereva.it, svelando alcuni particolari sui suoi turbolenti esordi: “All’inizio della mia carriera mi spacciai per un sedicente produttore inglese. Incredibile, vero? Noi francesi abbiamo sempre avuto una sorta di complesso di inferiorità nei confronti dei belgi, degli inglesi, dei tedeschi e degli italiani. C’è voluto parecchio tempo perché capissimo anche noi come ci dovessimo muovere all’interno di questo strano mondo. Poi, improvvisamente, il ‘French Touch’ esplose tra il 1998 e il 2004 e la storia cambiò completamente. Adesso abbiamo tutta un’altra consapevolezza“.



“ECCO CHI AMMIRO”

Chi fa musica come Bob Sinclar, con il cuore anche se parliamo sempre di musica elettronica, non può non avere dei punti di riferimento in campo artistico. Anche per il francese, già ‘produttore inglese’ gli artisti a cui ispirarsi e a cui implicitamente attingere sono stati diversi. È lui stesso a raccontarlo all’interno della medesima intervista: “Agli esordi ho cominciato producendo del buon hip hop francese, hip hop di qualità. Un gruppo che è stato fin da subito nella mia testa furono i Run DMC, di cui comprai il vinile Raising Hell. Lì c’erano pezzi straordinari come Peter Piper o My Adidas, che sono stati molto importanti per la mia formazione. In seguito ci sono stati i Public Enemy e i Daft Punk. Questi ultimi hanno rivoluzionato la musica dance con un album come Homework del 1997, sono stati davvero incredibili“. Bob Sinclar dunque non disdegna di ammettere le sue origini e le sue particolari inclinazioni musicali: un divo, è vero, ma non tropo in fin dei conti.



LA TRAGEDIA DI AVCII

Bob Sinclar è solo uno dei tanti nomi importanti della musica elettronica. Un altro grande nome che si era affacciato al successo era quello di Avcii, da poco scomparso con una tragica morte. Il decesso di Avcii ha colpito duramente tutti nell’ambiente, Bob Sinclar compreso: “La morte di Avcii è stata una delle cose più tristi dell’intera musica elettronica, una storia devastante. Purtroppo, però, so per certo che non è l’unica. Non è semplice reggere l’urto di questo particolare tipo di successo. Ho molti amici Dj che mi raccontano di aver bisogno di scolarsi ogni sera almeno mezza bottiglia di superalcolici per poter andare sul palco a far ballare migliaia di persone. Magari ci riuscirai pure, ma bere a questo ritmo a lungo andare ti porta senza alcun dubbio alla morte… non ha senso fare una cosa del genere, davvero“. Lui, invece, non ha mai avuto problemi di questo tipo: nonostante l’età che avanzi continua a divertirsi come un matto sul palco, cosa che farà certamente anche all’interno del Wind Summer Festival 2018.