CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
Ghost dog – Il codice del samurai è il titolo della pellicola che viene mandata in onda nella seconda serata di Iris questo venerdì 27 luglio 2018, che è stata prodotta in USA nel 1999 e affidata alla regia di Jim Jarmusch. Il grande cineasta del film, oltre che regista, è anche soggettista, sceneggiatore, produttore e responsabile della fotografia, un suo modo particolare di lavorare. Il cinema di Jarmusch è talmente cucito sulla sua personalità da trovare praticamente impossibile un alter-ego ideale nel collaborare con lui. Per quali pellicole dobbiamo ricordalo? Sono tante ma in alcune l’accento del cinema noir, una sorta di ‘no wave’ cinematografica letta in chiave perfettamente underground, meritano una citazione dovuta, premettendo che la città d’origine del regista, Akron, ha spinto molti artisti verso la ‘wave’ americana, come la band dei Devo, Chrissie Hynde leader dei Pretenders, città nella quale hanno gravitato anche B 52’s e R.E.M. ‘Daunbailò’, ‘Mystery Train – Martedì notte a Memphis’, ‘Taxisti di notte’, ‘Solo gli amanti sopravvivono’, sono tra le pellicole che consegneranno alla storia del cinema un regista parco in produzioni ma sempre mirate, forse il re del cinema indipendente americano, quindi sempre al di fuori delle logiche degli Award. Il film è stato presentato nella cinquantaduesima edizione del Festival di Cannes, un film che fu applaudito a lungo e non per atteggiamento reverenziale ma per sincero apprezzamento di una pellicola importante per quanto non tipica del cinema di Jarmusch. In questo caso, il lavoro del regista è citazionista e tanti sono i richiami a letteratura nipponica ed americana, al mondo dei fumetti, alle cronache poliziesche ispirandosi alla figura del padrino con quella reale di Dominick Napolitano, detto Sonny Black, uno dei capi della mafia americana. Il film costò alla produzione due milioni di dollari, ma il conteggio complessivo degli incassi al botteghino fu di ben 9.380.473 dollari, una pellicola dichiaratamente di successo sin dai primi trailer concessi nelle Premiere.
NEL CAST FOREST WHITAKER
Il mondo dei samurai segue un codice ben preciso, il bushido, un antico sistema di regole cui ogni soldato nipponico tradizionale deve assoggettarsi in quel complesso di norme definite dall’onore, dal coraggio, dalla devozione all’imperatore. Al bushido allegorico è dedicata una pellicola del 1999, Ghost dog – Il codice del samurai, protagonista del notturno di Iris (inizio della trasmissione fissato per le ore 23,50), di questo venerdì 27 luglio 2018. Un ottimo film, perfetto per questa fascia notturna, produzione americana nella quale prevale un uomo quasi in solitaria, Jim Jarmusch che è il regista. Nel cast sono presenti attori molto noti del cinema americano come Forest Whitaker, RZA e Henry Silva. Ghost Dog – Il codice del samurai è la storia di Ghost Dog, un sicario di colore intepretato dal premio Oscar Forest Whitaker in un cast dove praticamente lui è la trama, il film, l’azione, la riflessione. Ma vediamo insieme la trama del film nel dettaglio.
GHOST DOG – IL CODICE DEL SAMURAI, LA TRAMA DEL FILM
Ghost Dog ammazza per professione: freddo, cinico, non sbaglia mai un colpo ma segue il suo codice personale, i precetti dell’onore esposti nel bushido, il codice di condotta samurai giapponese, una serie di regole al di fuori delle quali lo stesso samurai smette di esistere in quanto essenza filosofica che rappresenta l’Imperatore del Giappone perché disonorerebbe lo spirito puro della morte rituale. Concetti difficili ma non per il sicario afro-americano, solitario e schivo, una sorta di giustiziere con le sue personali vedute e condotte. Non ha amici, donne, hobby se non quello di allevare i suoi piccioni con amore, l’unica attività che svolge al di fuori di quella di ‘donare’ la morte su commissione, vivendo una vita monastica, rinchiuso in casa e solitario come un eroe romantico. Il suo scopo è unico e inequivocabile, servire il suo padrone, un mafioso italo-americano che gli salvò la vita alcuni anni prima, un rapporto delicato dal quale non rescinde in nome di quell’amicizia che si è instaurata nella gratitudine, nel nome di un atto da onorare. Le cose però cambiano nel momento in cui, in uno dei tanti contratti da onorare di fronte a lui, sul suo cammino, si ritrova la figlia del suo padrino mettendolo in grande imbarazzo e nella scelta difficile di trovare una via d’uscita, non vi sveleremo il motivo, per continuare ad onorare il suo codice.