“E’ sempre bello condividere una gioia, oggi invece sono qui per parlarvi di qualcosa che mi fa male.” Inizia così il lungo sfogo su Instagram di Paola Barale. La nota conduttrice ha pubblicato proprio oggi uno scatto che la vede col volto coperto da un cartello con scritto “Chiuso”. La spiegazione a questo post arriva proprio dalla diretta interessata, che scrive: “l’anno scorso sono stata paparazzata a casa mia a seno nudo, in un mio momento privato e non in topless” continua la Barale, spiegando che il tutto è avvenuto a Ibiza, a casa sua “dove per entrare devi superare una guardiola con una sicurezza” fa sapere. Dopo questo esordio, Paola spiega cosa oggi la fa infuriare: “Bene, ieri per la terza volta e’ arrivata l’umiliazione (era già stata chiesta l’archiviazione , ho fatto appello e ieri la bella notizia) perché secondo la legge italiana o meglio a detta delle 2 giudici donne che hanno seguito il caso e hanno deciso che il reato non esiste. Secondo la legge o meglio, sempre secondo queste 2 giudici donne non è stata violata la mia privacy.. Secondo loro no.”
Paola barale furiosa: “Non rinuncio alla dignità!”
L’esito della sentenza ha lasciato l’amaro in bocca alla Barale, che quindi scrive: “Sono indignata ed offesa perché non mi sento tutelata come essere umano e come donna e, come ho già detto più’ volte, in un momento così delicato per l’universo femminile che sta vivendo un periodo tragico dove tutti i giorni si urla e si chiede rispetto e più tutela”. Paola Barale lo definisce un “reato” un altro esempio di bullismo giustificato. “Non raccontatemi che un personaggio pubblico deve accettare tutto lo schifo” tuona la showgirl “In quel momento io ero Paola a casa mia, appena sveglia”. Così conclude “Viviamo in un sistema che fa acqua da tutte le parti.. Accetto, mio malgrado la giustizia ,se così si può chiamare, e la sconfitta, ma c’è una cosa a cui non rinuncio:la dignità #accettomanoncondivido”