George Clooney, insieme alla sua troupe, è stato accusato da Vittorio Sgarbi di aver sporcato la città di Sutri durante le riprese del film “Catch 22”. Questo il post del famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi: “Ecco alcune foto che testimoniano i residui di terriccio rosso – utilizzato dalla casa di produzione che sta girando una serie televisiva con George Clooney protagonista – nelle stradine di Sutri, la città in provincia di Viterbo di cui sono sindaco. Come si può ben notare, il terriccio, che non è stato rimosso adeguatamente, ha sporcato anche le case dei residenti. Caro George, non hai pulito? No party!”. La risposta di Clooney non si è fatta attendere, l’attore americano ha infatti rispedito al mittente tutte le accuse. Il sindaco di Viterbo però continua a sostenere la sua tesi rafforzata anche dal fatto di possedere foto dell’accaduto. Sgarbi ha quindi deciso di fare causa alla produzione con la convinzione di poterla vincere e far valere le ragioni sue e dei cittadini.



IL COMUNICATO DELLA LOTUS PRODUCTION

Ricordiamo, infine, che La Lotus Production ha risposto, con il seguente comunicato, alle accuse. Il produttore Enzo Sisti ha inviato una lettera al quotidiano Il Giornale di cui riportiamo una parte: “Nell’interesse della Lotus Production mi corre l’obbligo di significare quanto segue. Premesso che la produzione ha apprezzato moltissimo l’accoglienza riservata dalla cittadina di Sutri, mai si sarebbe aspettata di dover leggere sulla stampa nazionale ed internazionale le dichiarazioni negative del Suo primo cittadino. Come ben noto al dottor Sgarbi, la produzione si è occupata, con la massima diligenza, competenza e serietà, che da sempre la caratterizza, dell’allestimento del set cinematografico per la serie tv Catch 22 e del conseguente smantellamento delle attrezzature e pulizia di tutti i luoghi utilizzati. La spesa complessiva sostenuta non è stato solamente ”un contributo modesto di appena cinquemila euro” richiesti e pagati al Comune di Sutri come dichiarato dal dottor Sgarbi, ma di oltre 65.000 pagati attraverso bonifici a negozi e cittadini per il disturbo arrecato, come da documentazione in nostro possesso”.



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