Non c’è che dire: di Punto se ne vendono sempre meno. Punto. In una concessionaria, è davvero difficile trovare persone che la provino per acquistarla. Il punto è che, come modello, ha perso punti, a vantaggio di altri (modelli). Cosicché oggi a un venditore di Punto i conti non tornano. Come ci spiega, appunto, questa lettera, ricca di appunti puntuti e puntuali, che abbiamo ricevuto da un ex titolare di una concessionaria: dopo aver venduto per anni tante Punto, ora, sempre per stare sul punto, vorrebbe aprire un bar, così da poter provare col Punt e Mes (ottimo per cocktail da happy hour). Ecco il punto: quel mezzo punto in più può fargli tornare i conti… a puntino? A voi l’ardua sentenza (dopo aver letto la lettera). Punto!
Non amo molto certi uomini. E vengo subito al punto: non amo gli uomini che non comprano la Punto. Potrei cavarmela con una battuta (ma non so giocare a tennis, né a pallavolo) e dire che preferisco le donne, ma non è questo il punto, aperte le virgolette: “Primo, perché le donne comprano le Panda e le Ypsilon; secondo, è che mi trovo bene così!”.
È vero, fremo dalla voglia di incontrare persone nuove, ma non frequento salotti bene, né poltrone sdrucite; tiro avanti (non mi piacciono i retropassaggi al portiere) con i miei 50-60 amici e mi bastano; anzi, a volte avanzano, sicché mi tocca metterli in frigorifero accanto alle sogliole, senza però lasciarceli molto, nel qual caso rischio di dover buttar via tutto, frigorifero compreso… D’altro canto (Lallallà!!!) il pesce è come l’ospite… recita quell’adagio che mi sfreccia veloce nel cervello.
Oggi, in confidenza, amo la vita quotidiana, le buone azioni quotidiane (soprattutto quelle quotate in Borsa), il pane quotidiano, l’aperitivo quotidiano; insomma, amo il quotidiano, non disdegno il periodico e cedo talvolta alle tentazioni del bimestrale, che – per chi non lo sapesse – è quel vento che immancabilmente arriva solo nei mesi pari (da qualche parte del mondo soffia solo nei mesi dispari, perciò non lo si può incontrare di certo più di sei volte l’anno, salvo continue trasmigrazioni).
Rimango tenacemente convinto che siano le piccole cose a far grandi gli uomini. Che so… i Re Magi divennero famosi per la mirra (chissà oggi quante visualizzazioni su Wikipedia per sapere esattamente che cos’è…); Giotto, che oggi si firmerebbe G8, è assurto a notorietà per i suoi pastelli, Dante per l’olio extravergine d’oliva, Maurizio Costanzo per i suoi “conigli per gli acquisti” (comodi ‘sti animaletti che vanno a farti la spesa…), Alba Parietti per le sue belle pere, che “l’uomo Del Monte” le abbia in gloria e le conservi sotto spirito (o sotto il reggiseno della propria moglie).
Ciononostante i conti non tornano (ma se è per questo, nemmeno i duchi e i marchesi torneranno più): e se i ladri e i truffatori in genere fossero diventati tali solo perché i conti non tornavano? Se avessero visto il conto (o il conte, fate voi) andare, magari lo avrebbero atteso con la stessa pazienza che si ha nei confronti dell’amata, ma se costui (il conto o il conte) non torna? Uno aspetta, aspetta e poi si arrangia come può.
Se si è camerieri, è possibile bloccare il cliente sulla porta del ristorante e con le buone maniere (almeno in un primo momento) fargliela pagare (la quota relativa al conto); ma se si è facchini, cresciuti magari in un allevamento di sherpa tibetani, come ci si comporterà? Tutto dipende se si è vissuti in cattività (già dalla scuola, cioè dietro la lavagna) o allo stato bravo (perciò da primo della classe). Se si è stati bravi, ci si è comportati bene, allora il conto torna; non ci si guadagna niente, d’accordo, ma si è almeno consapevoli di non aver buttato la vita alle ortiche, e di poterci fare quanto meno un bel risotto.
Ma forse sono uscito dal seminato, gettando la semente (ma se-dicesse la verità?) nell’inchiostro e questo a sua volta sulla carta, combinando insomma un bel casino: mi sono forse macchiato di una grave colpa? No, il punto è un altro (che è ben diverso dal dire: un’altra Punto), e quindi punto a capo e lettera maiuscola (A, B, C… scegliete voi). Se vendo bottiglie di Punt e Mes è meglio che vendere auto Fiat Punto? Quel mezzo punto… è guadagnato o no?
A questo punto mi sento un po’ confuso, a metà del guado (eppure non vedo niente, sarà per la “r” mancante in mezzo al guado), come un bicchiere mezzo pieno. O magari mezzo vuoto; beati gli alcolisti che non hanno di questi problemi! Ma se il punto è un altro, posso certo impuntarmi, però sarebbe meglio fare il punto e superare questo impasse (non mi piace essere impassibile).
Di tutto punto, come punto da qualcosa di acuminato, meglio, di appuntito, ho deciso nel frattempo di prendere appunti e mi riservo di riparlarne: in un altro punto o in un’altra puntata?
Ecco, non tiro le conclusioni. Voglio che siate voi, che fin qui mi avete seguito, a tirarmele. Vedro di pararle! Con disappunto.
Cino Punti
ma visto l’argomento della mia missiva preferisco firmarmi
Punti Cino