Candidata alla vittoria per il Premio Strega 2018, Sandra Petrignani è tra i favoriti al premio finale con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg. A commentare il risultato raggiunto è stata proprio la finalista, che Nella serata a Casa Bellonci, in seguito all’annuncio della cinquina, non ha nascosto la sua emozione di fronte a un verdetto che la affianca ad altre grandi protagoniste di questa prestigiosa cerimonia, Lia Levi e Helena Janeczek: “Siamo tra donne, mi sembra una bella vincita. Siamo sempre in minoranza. Non per fare una questione di quote”. Incredula di fonte all’esito dello spoglio dei voti, Sandra Petrignani non ha nascosto tutto il suo stupore, ammettendo, così come rivela l’Ansa, di non sperare un risultato così promettente: “Aspettavo un quinto posto difficile, anche se mi dicevano tutti di stare tranquilla. Non vinco mai nulla. In fondo stare in cinquina è già vincere. Adesso mi godo questo terzo posto”.
“NATALIA GINZBURG È UN PERSONAGGIO ENORME”
Con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, Sandra Petrignani è in corsa per conquistare il Premio Strega 2018. Nel suo libro, pubblicato lo scorso 15 febbraio, l’autrice ripercorre la vita, i segreti e i successi di Natalia Ginzburg, una delle scrittrici più amate e apprezzate della letteratura del secolo scorso. In questa biografia, un ritratto fedele della vita della protagonista, la Petrignani ha ricostruito fedelmente il mondo della Ginzburg e tutti i personaggi che l’hanno abitato, ripercorrendo uno scorcio di passato in cui la scrittrice è stata una figura di spicco grazie alla sua volontà di mescolare la sua passione per la scrittura, gli affetti e l’impegno intellettuale. “Natalia Ginzburg è un personaggio enorme e mi sembrava assurdo che non ci fosse un libro che la raccontasse”, ha spiegato l’autrice, che questa sera, dopo il tour di 12 tappe che nei giorni scorsi ha portato la cinquina in lungo e in largo per l’Italia, si contenderà il premio finale.
“MI INTERESSAVA ALTRO: PUBBLICARE I MIEI LIBRI”
Classe 1952, Sandra Petrignani nasce a Piacenza da madre napoletana e padre romano. Dopo aver studiato fra Roma e Bologna, si iscrive alla facoltà di Lettere e si laurea alternando ai suoi studi brevi supplenze, piccoli lavori da baby sitter, traduzioni e collaborazioni nel mondo del giornalismo. Le sue prime cronache sull’ambiente accademico sono pubblicate sul Messaggero di Roma e, con il passare del tempo, diventano collaborazioni costanti nel settore cultura e spettacolo. Seguono dieci anni di gavetta che, così come si legge sulla biografia ufficiale della scrittrice, “sfociarono nell’assunzione in quello stesso quotidiano solo nell’87”, prima di passare a Panorama, dove approda come redattrice culturale l’anno seguente. Vanta collaborazioni con L’Espresso, L’Unità, Il Foglio e Left, ma, così come rivela lei stessa nella sua biografia, “mi interessava altro: pubblicare i miei libri, far parte dell’ambiente artistico e letterario”. Da qui, la proposta di due case editrici di raccogliere le interviste realizzate a “prestigiose scrittrici italiane, a scrittori e a altri personaggi famosi in due volumi”, ai quali hanno avuto seguito, negli anni successivi, diverse pubblicazioni.